Petrolio in rialzo, ma ci sono nubi all’orizzonte

Venerdì si è chiusa una seconda settimana consecutiva di rialzi per il petrolio, con entrambi i benchmark principali — Brent e WTI — in territorio positivo, spinti da un clima di maggiore ottimismo sui mercati globali.

Il driver principale è il parziale allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che ha ravvivato la speranza in una ripresa degli scambi internazionali e, di conseguenza, della domanda globale di energia. Meno rischio di recessione = più mobilità, più consumo, più petrolio.

• Brent crude: +0,74$ (+1,15%) a 65,33$/barile

• WTI crude: +0,74$ (+1,20%) a 62,49$/barile

• Performance settimanale:

  • Brent: +2,27%

  • WTI: +2,34%

I dubi sul futuro restano alti

Il rally è stato parzialmente frenato da aspettative di un possibile aumento dell’offerta, soprattutto da:

• Iran, nel caso venga raggiunto un accordo sul nucleare che porti alla rimozione delle sanzioni.

• OPEC+, che continua a monitorare la produzione con la possibilità di aumentare i flussi in un contesto di domanda in ripresa.

Future WTI –Lunedì 19 maggio 2025

Oggi il petrolio apre stabile dopo i rialzi di venerdì.

I futures sono in calo nelle prime ore di contrattazione asiatica, riflettendo una naturale presa di profitto e la cautela degli operatori in attesa di sviluppi sul fronte Iran-USA.

Il future sul greggio WTI scambia al momento della scrittura a 61 dollari al barile, in calo di oltre un punto percentuale.

Da un punto di vista tecnico e grafico la situazione resta debole; fin quando il mercato non riuscirà a recuperare quota 65 dollari, le salite costituiscono occasione per riposizionarsi short.

In caso di close giornaliera sopra i 65 dollari potremmo aspettarci una parziale ripresa degli acquisti con il mercato che potrebbe andare a testare il livello tecnico dei 72 dollari.