I principali indici azionari statunitensi hanno inaugurato il mese di giugno con un moderato slancio positivo. Dopo aver registrato il miglior mese di maggio degli ultimi 35 anni, l’indice S&P 500 ha aperto giugno—storicamente poco brillante per i mercati azionari—con un nuovo rialzo dello 0,41%, trainato dai colossi della tecnologia.
Il Nasdaq 100 ha guadagnato lo 0,71%, mentre il Dow Jones Industrial Average ha segnato un lieve +0,08%. Il settore tecnologico ha dominato la giornata, con 10 degli 11 settori dello S&P 500 in territorio positivo.
Titoli tecnologici in primo piano: Meta, Nvidia e AMD guidano i guadagni
I titoli delle mega-cap tecnologiche hanno sostenuto il rally riuscendo a contenere l’impatto delle nuove tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
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Meta Platforms è salita del +3,62%
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Nvidia ha guadagnato +1,67%
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Advanced Micro Devices (AMD) +3,52%
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Micron Technology, miglior titolo del giorno, ha chiuso a +3,94%
Settore chip in forte ascesa: +1,5% complessivo
Il comparto dei semiconduttori ha segnato un rialzo collettivo superiore all’1,5%, beneficiando del crescente interesse degli investitori per l’intelligenza artificiale e l’automazione industriale.
Energia in salita con il petrolio: effetto attacchi in Ucraina
Anche il settore energetico ha registrato solidi guadagni, sostenuto dall’aumento del prezzo del petrolio dopo i raid con droni dell’Ucraina su basi aeree russe. L’episodio ha alimentato i timori di un’escalation, riducendo le probabilità di una tregua e quindi il possibile allentamento delle sanzioni occidentali sul greggio russo.
Notizie aziendali USA
Disney taglia centinaia di posti di lavoro
La Walt Disney Company ha annunciato nuovi licenziamenti nelle divisioni cinema e TV, segnale della continua ristrutturazione interna del settore dell’intrattenimento, messo a dura prova da cambiamenti nei modelli di consumo e pressioni sui costi.
Bristol-Myers investe 11 miliardi in oncologia
La Bristol-Myers Squibb ha siglato un accordo con BioNTech SE per la licenza di un innovativo farmaco anticancro, con un valore potenziale fino a 11,1 miliardi di dollari. L’accordo evidenzia la crescente competizione nel settore immuno-oncologico.
General Electric reagisce ai dazi
General Electric ha annunciato aumenti dei prezzi per compensare i costi aggiuntivi legati ai dazi commerciali, chiedendo il ripristino di un regime esentasse a supporto dell’industria aeronautica.
Moderna vola grazie al nuovo vaccino COVID
Il titolo Moderna è salito dopo aver ottenuto il via libera dalle autorità sanitarie statunitensi per un nuovo vaccino anti-COVID, destinato a una fascia demografica più specifica. La decisione riflette una nuova strategia regolatoria più selettiva, guidata dal Segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr.
Indice ISM ai minimi da novembre 2024
L’ISM Manufacturing PMI si è attestato a 48,5, al di sotto delle attese (49,5) e della lettura di aprile (48,7). È il valore più basso registrato dal novembre 2024. Il settore resta quindi in territorio recessivo (sotto la soglia dei 50 punti), con:
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Nuovi ordini leggermente in aumento a 47,6 (da 47,2), ma ancora in contrazione per il quarto mese consecutivo
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Indice dei prezzi in lieve calo a 69,4 da 69,8
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Occupazione in leggero recupero a 46,8 da 46,5
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Ordini all’export crollati a 40,1, il livello più basso degli ultimi cinque anni
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Importazioni ai minimi dal 2009, con un valore di 39,9
Il report segnala un rallentamento nella contrazione della domanda e della produzione, ma anche un iniziale indebolimento degli input industriali.
Le aziende partecipanti al sondaggio hanno espresso preoccupazione per la domanda in calo, condizionata da prezzi elevati, incertezza macroeconomica, tagli alla spesa pubblica e tensioni legate ai dazi commerciali.
S&P PMI sorprende al rialzo: +52,2 indica espansione
In controtendenza, il S&P Global Manufacturing PMI ha registrato un ottimo 52,2, superando le previsioni (50,8) e il dato di aprile (50,2). Si tratta del segnale più forte degli ultimi tre mesi.
L’indice ha mostrato un robusto aumento dei nuovi ordini, sebbene le aziende abbiano segnalato un aumento dei costi di produzione legati ai dazi, fattore che ha spinto l’inflazione dei prezzi alla produzione al livello più alto da novembre 2022.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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