Le obbligazioni sono sempre più sicure delle azioni?

Bond e azioni a confronto

23 Settembre 2018

Ultimo Aggiornamento: 23 Gennaio 2024

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In ambito finanziario si è solitamente portati a credere che le obbligazioni siano investimenti più sicuri rispetto alle azioni. Ma è davvero così?

Molti investitori, siano essi alle prime armi oppure con esperienza decennale, accettano il credo secondo cui “investire in obbligazioni è sempre più sicuro che investire in azioni”.

Proviamo si seguito a fornire una spiegazione sul perché tale “mantra” non risulta sempre verificato.

 

Perché le obbligazioni sono considerate generalmente più sicure delle azioni?

Molti investitori classificano le obbligazioni come investimenti più sicuri delle azioni poiché, a differenza degli azionisti, gli obbligazionisti hanno il diritto al rimborso del loro investimento iniziale una volta raggiunta la scadenza dell’obbligazione.

Inoltre, quando una società emette obbligazioni, promette di rimborsare la liquidità presa in prestito oltre agli interesse accumulati, indipendentemente dai dati di bilancio. Quando invece una società emette azioni, gli investitori che le acquistano entrano di fatto nella società con una quota di partecipazione, anche se l’azienda di fatto non promette un rendimento periodico certo; la distribuzione dei dividendi è legata infatti al buon andamento degli utili.

Oltretutto, in caso di fallimento della società stessa, gli obbligazionisti saranno i primi ad essere rimborsati tramite la liquidazione dell’intero patrimonio societario, essendo creditori; gli azionisti, in quanto proprietari, saranno al contrario gli ultimi ad essere rimborsati.

Si è quindi portati a pensare che le obbligazioni, soprattutto quando si parla di obbligazioni con rating elevato, siano meno rischiose delle azioni, poiché gli azionisti potrebbero perdere di fatto l’intero capitale investito.

 

Quando le azioni diventano più sicure delle obbligazioni?

Le azioni sono sicuramente strumenti più volatili rispetto alle obbligazioni, ma questo non significa che esse siano sempre più rischiose, soprattutto su orizzonti temporali d’investimento di lungo periodo.

Il grado di rischio di azioni e obbligazioni varia nel corso degli anni, sia in funzione dell’economia e sia in base all’andamento dei tassi d’interesse.

Quando i tassi di interesse salgono, i prezzi delle obbligazioni generalmente scendono; il rischio di un deprezzamento cresce in maniera direttamente proporzionale all’allungarsi della scadenza di un’obbligazione.

Ad esempio nel contesto attuale osserviamo come la Federal Reserve abbia ripetutamente alzato i tassi d’interesse, auspicando ulteriori aumenti anche nel prossimo futuro; in tale scenario, chi ha acquistato obbligazioni con un certo rendimento fissato ai tassi precedenti, avrà esigenza di disfarsene per acquistare nuove obbligazioni, che permettono un rendimento più alto sulla scia dell’aumento dei tassi di interesse.

Per disfarsi delle vecchie obbligazioni, essi saranno costretti ad offrirle al mercato a prezzi più bassi, al fine di compensare il minor rendimento rispetto alle obbligazioni emesse a tassi di interesse più alti.

Se si pensa inoltre che l’indice azionario americano S&P500 negli ultimi 3 anni ha realizzato rendimenti medi annui del 10,31%, non è così certo considerare l’investimento in azioni maggiormente rischioso rispetto alle obbligazioni.

Bisogna inoltre precisare che le obbligazioni garantiscono il rimborso del capitale investito soltanto alla scadenza prestabilita; qualora si verifichino circostanze per cui un investitore abbia necessità di liquidare la propria obbligazione prima della scadenza, esso si espone ad una perdita di capitale; in particolare allungando la scadenza di un’obbligazione si aumenta l’esposizione ad una possibile perdita di capitale da parte dell’investitore.

 

Anche per Warren Buffett le obbligazioni non sono più sicure delle azioni

A dirlo non è una persona qualunque, poiché stiamo parlando di uno dei più grandi investitori di tutti i tempi.

Il magnate americano Warren Buffett, nella sua lettera agli investitori del 2018, ha dichiarato che:

“Un portafoglio d’investimento più orientato alle obbligazioni non è necessariamente meno rischioso di uno a prevalenza azionaria”.

Secondo il guru di Omaha, nel lungo termine le azioni risulteranno essere meno rischiose delle obbligazioni; se si guardano le prestazioni dell’S&P500, che negli ultimi 30 anni ha incrementato il proprio valore del +950%, l’investitore americano non ha poi tutti i torti.

 

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