L’oro scende ai minimi di due settimane, è la fine del mercato toro?
di: Filippo Giannini 25 Giugno 2025 11:54

Martedì il prezzo dell’oro ha registrato la sua flessione più marcata in oltre due settimane, complice l’annuncio di un cessate il fuoco tra Iran e Israele che ha raffreddato la domanda del metallo prezioso come bene rifugio.
Il future sull’oro con scadenza agosto 2025 ha chiuso la seduta in calo dell’1,68%, attestandosi a 3.338 dollari l’oncia, dopo essere sceso nel corso della giornata di oltre il 2%, ovvero il livello più basso dal 9 giugno scorso.
Tutti gli occhi sulla Fed: attesa per le parole di Powell
I mercati guardano con attenzione all’intervento odierno di Jerome Powell al Congresso, da cui potrebbero emergere nuovi indizi sulle prossime mosse della Federal Reserve. Il presidente della banca centrale americana ha ribadito martedì l’approccio basato sui dati, sottolineando che «non c’è alcuna fretta di intervenire sui tassi d’interesse».
Sulla stessa linea Jeff Schmid, presidente della Federal Reserve di Kansas City, che ha evidenziato come i decisori politici abbiano ancora margine per valutare l’impatto potenziale dei dazi statunitensi sull’inflazione prima di prendere nuove decisioni.
Il tono di Powell è apparso prudente ma non esplicitamente accomodante. Questo atteggiamento cauto ha contribuito a stabilizzare le quotazioni dell’oro, che nei giorni scorsi avevano subito pressioni a causa dell’allentamento delle tensioni in Medio Oriente.
I mercati hanno interpretato le parole del presidente della Fed come una conferma della linea attendista dell’istituto, rafforzando l’idea che eventuali modifiche ai tassi arriveranno solo in presenza di segnali economici chiari e duraturi.
Analisi tecnica future oro – Mercoledì 25 giugno
Nonostante il calo di ieri e la flessione delle ultime sedute, su base annua il metallo resta in territorio ampiamente positivo, con un guadagno del 26,18% da inizio anno.
Da un punto di vista grafico la situazione tecnica resta per il momento positiva e nonostante la recente correzione non è escluso che il mercato possa reagire già dai livelli attuali; sarà però necessaria una salita sopra quota 3.367 dollari, dove al momento troviamo la più importante resistenza volumetrica e che spingerebbe il mercato con tutta probabilità ad un nuovo test dei 3.400 dollari.
Poco più in basso troviamo anche un’altra resistenza a quota 3.355 dollari, al momento di minore importanza rispetto a 3.367 dollari.
Sul fronte opposto un deterioramento importante della struttura tecnica potrebbe arrivare in caso di breakout, confermato in chiusura di sessione, del supporto a 3.300 dollari; a quel punto sarebbe lecito aspettarsi vendite fino in un primo momento a 3.255 e poi eventualmente in estensione a 3.200 punti.
Il ritorno sopra i 3.400 dollari potrebbe invece fornire una nuova spinta rialzista con possibilità di assistere ad un retest dei massimi annuali.
Informazioni sull'autore: Filippo Giannini
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