PMI in calo e inflazione in rialzo, segnali contrastanti sui mercati
di: Alessio Moretti 24 Giugno 2025 10:48

USA: l’attività rallenta mentre le pressioni sui prezzi aumentano
A giugno, l’indice PMI composito flash degli Stati Uniti pubblicato da S&P Global è sceso a 52,8, toccando il minimo degli ultimi due mesi. Nonostante il calo, il dato ha superato le attese degli analisti (52,0). Il settore dei servizi ha seguito una traiettoria simile, con l’indice PMI sceso a 53,1 contro un’attesa di 53,6. Unica nota positiva è arrivata dal manifatturiero, con il PMI che ha segnato un recupero a 52,0 grazie a un incremento della produzione, il primo da quattro mesi.
Le pressioni inflazionistiche si sono intensificate in modo marcato, con i settori manifatturiero e dei servizi che hanno registrato i maggiori aumenti dei costi e dei prezzi finali dal luglio 2022. Il report ha individuato nei dazi recentemente introdotti e nel calo delle esportazioni le cause principali di questi rincari. Questo clima incerto ha ridotto l’ottimismo delle imprese sulle prospettive future, ora ben al di sotto dei livelli di inizio anno.
Immobiliare USA: segnali di ripresa
Il mercato immobiliare statunitense ha mostrato segnali di forza: le vendite di case esistenti a maggio sono cresciute dello 0,8% su base mensile, raggiungendo quota 4,03 milioni, sopra le attese di 3,95 milioni. Si tratta del livello più alto da marzo. Il rialzo è stato trainato da Nordest, Midwest e Sud, mentre l’Ovest ha registrato un calo. Il prezzo mediano di una casa esistente è salito dell’1,3% su base annua, toccando i 422.800 dollari.
Zona Euro: crescita debole, PMI vicino alla stagnazione
L’economia dell’Eurozona continua a segnare il passo. L’indice HCOB Flash PMI si è attestato a 50,2, solo lievemente sopra la soglia di espansione (50,0) e sotto le attese di 50,5. La manifattura ha proseguito la sua fase recessiva, scendendo a 49,4 – ben sotto la soglia di crescita per il 36° mese consecutivo – mentre i servizi hanno registrato una leggera ripresa, riportandosi sul livello neutro di 50,0.
Le incertezze legate alla politica commerciale degli Stati Uniti e le tensioni geopolitiche in Ucraina e Medio Oriente continuano a pesare sulla fiducia delle imprese. A livello nazionale, la Germania ha sorprendentemente mostrato segnali di crescita, mentre la Francia è rimasta in territorio negativo, proseguendo una fase di contrazione iniziata a settembre.
Regno Unito: servizi in crescita, manifattura ancora sotto pressione
Nel Regno Unito, il PMI composito ha toccato un massimo di tre mesi a 50,7, battendo le stime (50,5) e il dato di maggio (50,3). A trainare la ripresa è stato il settore dei servizi, che ha raggiunto quota 51,3. Anche la manifattura ha registrato un miglioramento, salendo a 47,7 rispetto a un atteso 46,9.
La domanda interna è tornata a crescere nel settore dei servizi, segnando la fine di sei mesi consecutivi di contrazione. Tuttavia, l’export manifatturiero ha continuato a soffrire, complice l’impatto negativo dei dazi statunitensi e delle tensioni geopolitiche. S&P Global ha anche sottolineato che la concorrenza sui prezzi internazionali rimane elevata.
Segnali incoraggianti arrivano sul fronte dell’inflazione: il ritmo di aumento dei prezzi di vendita è rallentato, registrando il valore più basso da gennaio 2021. Anche i costi di produzione sono cresciuti al ritmo più contenuto degli ultimi tre mesi. La domanda di lavoro continua però a essere debole: il tasso di assunzione è sceso per il nono mese consecutivo, confermando quanto recentemente indicato dalla Banca d’Inghilterra sul raffreddamento del mercato del lavoro.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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