Senali distensivi sul fronte commerciale USA–Cina

di: Filippo Giannini 21 Ottobre 2025 10:41

mercati finanziari analisi

Il presidente Donald Trump ha espresso un cauto ottimismo riguardo ai prossimi negoziati commerciali con il leader cinese Xi Jinping, previsti in Corea del Sud. In un’intervista di lunedì, Trump ha dichiarato di credere che “Stati Uniti e Cina riusciranno a raggiungere un accordo commerciale equo e importante”, aggiungendo di essere stato invitato ufficialmente a Pechino per l’inizio del 2026.

Nonostante i toni concilianti, il presidente ha ribadito anche una minaccia tariffaria di ampia portata, avvertendo che in assenza di un’intesa entro il 1° novembre, Washington potrebbe aumentare i dazi sulle importazioni cinesi di ulteriori 100 punti percentuali, portando l’aliquota complessiva al 155%.

Trump ha inoltre lasciato intendere la possibilità di limitare l’export statunitense di componenti per aerei commerciali verso la Cina, un’azione che aggraverebbe ulteriormente le tensioni economiche bilaterali.

Taiwan e geopolitica nel cuore del negoziato

Secondo quanto riportato da Bloomberg News, interpellato su un’eventuale apertura verso un accordo che includa la rinuncia al sostegno statunitense a Taiwan in cambio di concessioni commerciali, il presidente ha evitato di rispondere direttamente.

Trump ha tuttavia confermato che la questione di Taiwan sarà parte del tavolo dei colloqui con Xi, segnale che i negoziati potrebbero assumere una forte dimensione geopolitica, andando oltre le sole dispute tariffarie.

Segnali di distensione: incontro tra Bessent e He Lifeng

Le dichiarazioni di Trump arrivano dopo un weekend di contatti positivi tra il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent e il vicepremier cinese He Lifeng.
I due hanno avuto una videochiamata costruttiva, durante la quale hanno programmato un incontro di persona entro la settimana per discutere i punti chiave del dossier commerciale.

Parallelamente, fonti vicine alla Casa Bianca indicano che l’amministrazione starebbe gradualmente ammorbidendo la politica tariffaria, introducendo esenzioni mirate per alcuni prodotti considerati strategici o non prodotti a livello domestico.
Questa strategia, osservano gli analisti, potrebbe anche preparare il terreno a una potenziale sfida legale davanti alla Corte Suprema, qualora i dazi venissero contestati sul piano costituzionale.

Informazioni sull'autore: Filippo Giannini

Autore Articolo: Filippo Giannini
Laureato in ingegneria, ha 15 anni di esperienza sui mercati finanziari come trader indipendente. Membro Professional della Società Italiana di Analisi Tecnica (SIAT), per TradingFacile opera come trader quantitativo, analista tecnico e responsabile del settore formazione. La sua operatività si concentra su un approccio quasi esclusivamente automatico, attraverso algoritmi da lui creati e validati che sfruttano principalmente la volatilità e le inefficienze di mercato. Viene invitato regolarmente come relatore ai principali eventi italiani inerenti al trading e agli investimenti e collabora inoltre con broker e testate giornalistiche, realizzando analisi sui principali indici e cross valutari, oltre a seminari ed eventi formativi, sia dal vivo che on-line. Collabora con le principali testate giornalistiche di settore, realizzando report e analisi di mercato.

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