Segnali di debolezza dal mercato del lavoro USA e attesa per la Fed
di: Alessio Moretti 5 Settembre 2025 10:49

Il mercato del lavoro statunitense continua a mostrare segnali di rallentamento. Ad agosto, le buste paga del settore privato sono cresciute meno delle attese, mentre le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione hanno registrato un aumento. Secondo i dati ADP, l’occupazione privata è salita di appena 54.000 unità, circa la metà rispetto al mese precedente.
Il Dipartimento del Lavoro USA ha inoltre comunicato che le nuove richieste di disoccupazione, nella settimana chiusa il 30 agosto, sono aumentate di 8.000 unità a quota 237.000, mentre le richieste continuative sono scese a 1,94 milioni nella settimana al 23 agosto.
Implicazioni per la Federal Reserve
La crescente fragilità del mercato del lavoro alimenta le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già a settembre. Tuttavia, le decisioni dipenderanno in gran parte dal rapporto sui payroll non agricoli di agosto, atteso oggi, e dai dati sull’inflazione (CPI) previsti per la prossima settimana.
Nei tre mesi fino a luglio, la creazione media di posti di lavoro è stata di appena 35.000 al mese, ben al di sotto dei 123.000 registrati nello stesso periodo del 2024. Secondo le stime, il tasso di disoccupazione dovrebbe salire dal 4,2% al 4,3%, il livello più alto dal 2021.
Gli analisti si aspettano che i nonfarm payrolls di agosto mostrino circa 75.000 nuovi posti di lavoro, segnando il quarto mese consecutivo sotto quota 100.000. Un dato più debole del previsto aumenterebbe i timori che la Fed sia in ritardo nell’azione di politica monetaria, con rischi di rallentamento economico e persino di stagflazione.
Le tensioni sulla Fed e il tema dell’indipendenza
Oltre ai dati economici, resta acceso il dibattito sull’indipendenza della Federal Reserve. Stephen Miran, consigliere economico del presidente Donald Trump e nominato come prossimo membro del board della Fed, ha dichiarato al Senato che considera l’indipendenza della banca centrale “fondamentale”, ma ha anche sottolineato che “il presidente ha diritto a esprimere la propria visione sulla politica monetaria”.
La nomina di Miran arriva dopo la decisione della Casa Bianca di sostituire temporaneamente Adriana Kugler, il cui mandato scade a gennaio.
Le tensioni si sono acuite dopo la rimozione di Lisa Cook dal board della Fed, accusata di frode ipotecaria. Cook respinge le accuse e ha avviato un ricorso legale, mentre il Dipartimento di Giustizia ha aperto un’indagine penale. Nel frattempo, Trump ha più volte criticato il presidente della Fed, Jerome Powell, per non aver abbassato i tassi di interesse, arrivando persino a ventilare la sua rimozione.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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