Il dato sull’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) di settembre sarà pubblicato oggi alle 14:30 ora italiana (8:30 ET) e rappresenta uno degli appuntamenti macroeconomici più attesi del mese.
Si tratta dell’unico report economico confermato durante l’attuale shutdown del governo federale, poiché indispensabile per il calcolo dell’adeguamento annuale del costo della vita (COLA) da parte della Social Security Administration, come riportato da Bloomberg.
Le stime di consenso indicano un aumento dello 0,3% su base mensile e del 3,1% su base annua per il Core CPI, in linea con i dati di agosto. Il dato mensile precedente, pari a +0,346%, aveva rappresentato il valore più alto da gennaio, segnando il terzo mese consecutivo di accelerazione. Su base annuale, l’inflazione core era salita al livello più elevato da febbraio.
Focus su affitti e servizi: probabile contributo neutrale dell’alloggio
Secondo le anteprime degli economisti, la componente legata all’alloggio non dovrebbe fornire un contributo disinflazionistico significativo.
JPMorgan prevede un incremento mensile di +0,3% sia per l’indice Owners’ Equivalent Rent (OER) che per gli affitti effettivi.
Nel comparto dei servizi, si attende un rialzo dei biglietti aerei, mentre la voce “lodging away from home” (hotel e soggiorni brevi) dovrebbe rallentare dopo il robusto +2,3% di agosto.
Sul fronte dei beni core, gli economisti di Bank of America stimano un incremento più contenuto (+0,1% m/m), trainato dal calo dei veicoli usati. Escludendo quest’ultima voce, il dato salirebbe a +0,2% m/m, con pressioni al rialzo attese nei settori legati ai dazi doganali, destinati a influenzare l’inflazione nei prossimi trimestri.
La view di Citi: inflazione ancora sopra target ma nessun cambio di rotta atteso dalla Fed
Secondo Citigroup, un’inflazione core superiore di circa un punto percentuale rispetto all’obiettivo del 2% non dovrebbe modificare le prospettive di politica monetaria della Federal Reserve.
Il mercato continua infatti a scontare più tagli dei tassi nel 2025, coerenti con il graduale ritorno dell’inflazione verso il target.
Wall Street in attesa: la volatilità tornerà a salire?
Dopo diverse settimane di rimbalzo delle Borse statunitensi, il nuovo dato sull’inflazione potrebbe risultare decisivo per il momentum del mercato.
Gli operatori stanno progressivamente aumentando la copertura tramite opzioni, segnale che il timore di forti oscillazioni dei prezzi è tornato a pesare sulla fiducia degli investitori.
Al momento della scrittura tutti i principali future sugli indici statunitensi sono poco mossi e scambiano sulla parità, segnale gli investitori sono in attesa per questo pomeriggio.
Attualmente, il mercato sta scontando quasi interamente un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base da parte della Federal Reserve la prossima settimana.
Un CPI più contenuto potrebbe offrire un sollievo temporaneo, sostenendo gli indici nel breve termine; tuttavia, molti analisti ritengono che una semplice moderazione dell’inflazione non sia sufficiente a rafforzare in modo duraturo il sentiment rialzista.
Tutti gli occhi sono quindi puntati sul report di questo pomeriggio, che potrebbe confermare il rallentamento dei prezzi oppure inasprire le aspettative sui tassi, sorprendendo i mercati nel momento di massima fiducia.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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di: Alessio Moretti 11 Settembre 2025 10:54
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