Lunedì i rendimenti dei Treasury statunitensi a lunga scadenza sono scesi, in risposta a crescenti preoccupazioni sul deterioramento delle finanze pubbliche americane. Il calo si è intensificato dopo che Moody’s ha declassato il rating del debito sovrano degli Stati Uniti, portandolo da ‘Aaa’ a ‘Aa1’. In parallelo, il mercato obbligazionario europeo ha registrato movimenti eterogenei, mentre gli investitori continuano a riposizionarsi in vista di sviluppi fiscali e monetari chiave.
USA: Rendimenti in calo e rischio fiscale sotto i riflettori
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Treasury a 10 anni: -3,0 punti base (bps) a 4,454%, dopo aver toccato in intraday il massimo dal 11 aprile a 4,564%.
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Treasury a 2 anni: -3,5 bps a 3,979%.
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Bond a 30 anni: -4,9 bps a 4,905%, in calo da un picco di 5,037%, livello che non si vedeva da novembre 2023.
Le pressioni al ribasso sui rendimenti sono aumentate dopo l’approvazione del nuovo disegno di legge fiscale promosso dal Presidente Donald Trump. Il provvedimento, che dovrebbe essere discusso alla Camera questa settimana, include tagli fiscali estesi, ma secondo analisi indipendenti potrebbe aumentare il debito federale di 3.000-5.000 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, partendo da un livello già elevatissimo di 36.200 miliardi.
Secondo Moody’s, le misure fiscali proposte non sembrano in grado di garantire una riduzione strutturale e duratura del disavanzo pubblico. Questo rafforza le preoccupazioni degli investitori, che si sono orientati su titoli a lunga scadenza in cerca di protezione.
In settimana sarà testata la domanda per i Treasury con l’emissione di 16 miliardi di dollari in bond a 20 anni (mercoledì) e 18 miliardi in TIPS a 10 anni (giovedì).
Fed: aspettative di tagli ai tassi ancora caute
Secondo il FedWatch Tool di CME Group, i futures sui Fed funds prezzano attualmente:
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8,6% di probabilità di un taglio a giugno, in leggero aumento rispetto all’8,2% della scorsa settimana.
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70,9% di probabilità di un taglio a settembre, considerata la data più plausibile per un primo intervento.
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Il mercato sconta 51,8 bps di tagli complessivi entro fine anno, in calo rispetto ai 55,6 bps della settimana precedente.
Questo evidenzia una progressiva revisione al ribasso delle aspettative sui tagli, coerente con l’incertezza macro e la prudenza espressa dalla Federal Reserve.
Europa: Bund stabili, focus su stimoli fiscali e BCE
Dall’altra parte dell’Atlantico, i rendimenti dei titoli di Stato dell’area euro hanno mostrato movimenti contrastati, con una tendenza alla ricerca di rifugi sicuri da parte degli investitori, soprattutto dopo i segnali fiscali espansivi in arrivo dalla Germania.
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Bund a 10 anni: +0,6 bps a 2,593%, dopo aver toccato un massimo intraday di 2,653%, vicino ai livelli più alti da aprile.
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Bund a 30 anni: +0,5 bps a 3,040%.
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Bund a 2 anni (sensibili alle politiche BCE): -0,2 bps a 1,859%.
Il governo tedesco ha approvato un ambizioso piano di stimolo fiscale per finanziare spese in difesa e infrastrutture, mentre cresce l’attesa per una possibile forma di mutualizzazione del debito a livello europeo, in supporto agli sforzi militari di altri Paesi membri.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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