I mercati azionari statunitensi hanno registrato una delle migliori sedute dell’anno grazie all’annuncio di un accordo tra Stati Uniti e Cina che prevede una riduzione temporanea e significativa dei dazi commerciali.
Questo sviluppo, inaspettato per dimensione e tempistica, ha innescato un forte rally guidato dai titoli tecnologici e consumer.
L’S&P 500 ha chiuso in rialzo del +3,26% a 5.844,19 punti, massimo da inizio marzo e sopra la media mobile a 200 giorni.
Il Nasdaq Composite ha guadagnato invece oltre 4 punti percentuali chiudendo a 18.708,34 punti, il livello più alto da fine febbraio, confermando un nuovo bull market (+22% dai minimi di aprile).
Il Dow Jones ha registrato un’impennata di oltre 1.100 punti, pari al +2,81%.
Accordo sui dazi: via libera a una tregua di 90 giorni
L’intesa, raggiunta dopo intensi colloqui a Ginevra, prevede che:
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Gli Stati Uniti taglieranno i dazi sulle importazioni cinesi dal 145% al 30%, includendo un 10% di dazio reciproco e un 20% legato alla crisi del fentanyl.
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La Cina ridurrà le tariffe sui beni statunitensi dal 125% al 10%.
L’accordo avrà una validità iniziale di 90 giorni, durante i quali le due potenze lavoreranno a un’intesa più strutturata. I mercati hanno letto questa tregua come un chiaro segnale di volontà politica per scongiurare una nuova escalation della guerra commerciale.
Un allentamento più ampio del previsto
Secondo quanto emerso prima dei colloqui, ci si aspettava un taglio molto più contenuto: i rumor parlavano di una riduzione al 50%, mentre il Presidente USA aveva ipotizzato un possibile 80%. La decisione finale ha superato di gran lunga queste previsioni, suscitando sorpresa e ottimismo tra gli operatori di mercato.
I settori migliori e peggiori dell’S&P 500
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Top performer: Consumer Discretionary (+5,66%), spinto da:
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Carnival: +9,61%
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Lululemon Athletica: +8,73%
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Williams-Sonoma: +8,41%
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Peggiore: Utilities (-0,68%), penalizzato dal ritorno dell’appetito per il rischio:
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American Water Works: -5,65%
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Xcel Energy: -4,01%
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Consolidated Edison: -3,84%
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Mega-cap in volo
Le big tech hanno contribuito in modo decisivo alla performance dell’indice Nasdaq:
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Amazon: +8,07%
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Meta Platforms: +7,92%
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Tesla: +6,75%
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Apple: +6,31% (spinta da rumors su un aumento dei prezzi dei prossimi iPhone)
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Alphabet: +3,37%
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Microsoft: +2,40%
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Nvidia: +5,44%
Focus corporate: deal strategici e novità sorprendenti
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Eli Lilly vs. Novo Nordisk: in un confronto diretto tra farmaci anti-obesità, il Zepbound di Eli Lilly ha ridotto la circonferenza vita di circa 5 cm in più rispetto al Wegovy di Novo Nordisk. Un vantaggio competitivo che potrebbe incidere sul futuro market share. (Rileggi la nostra nota di gennaio sui GLP-1).
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NRG Energy: titolo +26,2% dopo l’annuncio dell’acquisizione di impianti a gas naturale da LS Power per 12 miliardi di dollari. Un chiaro segnale della fiducia nel ruolo chiave del gas per alimentare i data center del futuro.
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CrowdStrike: il CEO George Kurtz ha ceduto oltre 1 miliardo di dollari in azioni a destinatari non dichiarati. Una mossa inusuale per un fondatore tech, che riduce significativamente il proprio controllo societario.
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SoftBank: rallenta il maxi piano da 100 miliardi di dollari per infrastrutture AI negli Stati Uniti. Le incertezze macro, legate proprio ai dazi, frenano la chiusura del finanziamento.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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