A Wall Street regna per il momento l’incertezza e l’S&P 500 ne è il riflesso più fedele.
Nelle ultime sedute, il principale benchmark americano ha mostrato segnali contrastanti: da un lato la spinta positiva proveniente dai conti societari — con Nvidia ancora protagonista — dall’altro le rinnovate tensioni sul fronte commerciale e dati macroeconomici che, pur non disastrosi, confermano una frenata dell’economia in atto.
La seduta di ieri si è chiusa in calo dell’1.4% per l’S&P500 a ridosso dei 5.900 punti.
Il ritorno dei dazi e la confusione nei mercati
Il tema dei dazi è tornato improvvisamente al centro della scena dopo una settimana di relativa calma. Una corte d’appello statunitense ha temporaneamente riattivato i dazi imposti a livello globale durante l’amministrazione Trump, soltanto un giorno dopo che un tribunale commerciale li aveva dichiarati illegittimi.
Il caos giuridico ha disorientato i mercati, che stanno ancora cercando di capire se si tratta solo di rumore di fondo o dell’inizio di una nuova stagione di guerre commerciali.
Il fatto che la Casa Bianca sia pronta a portare la questione fino alla Corte Suprema aumenta l’incertezza, ma non ha ancora prodotto un vero panico tra gli investitori. Il motivo? Molti operatori credono che, come già accaduto in passato, si tratti di minacce temporanee — da cui l’ormai famoso acronimo “TACO”, ovvero ironicamente Trump Always Chickens Out (“Trump si tira sempre indietro”).
Dati macro: la frenata è chiara, ma non ancora drammatica
A pesare ulteriormente sul sentiment ci sono i dati economici pubblicati in settimana. Il PIL del primo trimestre è stato rivisto a -0,2%, leggermente meglio del previsto (-0,3%), ma pur sempre negativo. Il dato è stato interpretato dai trader come un segnale misto: l’economia non crolla, ma nemmeno accelera.
Altri indicatori confermano il rallentamento. Le richieste di disoccupazione sono salite a 240.000, sopra le attese, mentre le vendite di case in corso sono crollate del 6,3% su base mensile, contro un’attesa di solo -0,9%. In altre parole: il consumatore americano — finora pilastro della crescita — inizia a mostrare segni di affaticamento.
Occhi puntati ora sul PCE core, ovvero l’indice dei prezzi al consumo preferito dalla Federal Reserve. Se il dato dovesse mostrare pressioni inflazionistiche, magari innescate proprio da una nuova ondata di dazi, aumenterebbe il rischio di un atteggiamento più aggressivo da parte della Fed.
Nvidia e i tech: ancora protagonisti, ma con riserva
Nel frattempo, il comparto tecnologico ha tentato di sostenere l’indice. Nvidia ha pubblicato risultati oltre le attese, grazie alla corsa globale all’intelligenza artificiale e all’anticipo degli ordini prima delle restrizioni all’export verso la Cina. Il titolo è salito del 3,2%, confermandosi barometro del sentiment sul tech.
Tuttavia, non sono mancati segnali di cautela: l’azienda ha avvertito che le nuove regole sulle esportazioni potrebbero portare ad un taglio di ben 8 miliardi di dollari sul fatturato trimestrale. Anche Salesforce ha deluso nonostante l’upgrade della guidance, mentre Best Buy ha tagliato le stime citando proprio il rischio tariffe sul potere d’acquisto dei consumatori.
Analisi tecnica future S&P500 – venerdì 30 maggio
In questa ultima sessione della settimana il mercato è al momento poco mosso e scambia vicino la parità a 5.900 punti.
Ieri il mercato è stato respinto ancora una volta dalla resistenza a 6.000 punti, chiudendo poi vicino ai minimi di giornata.
Il quadro tecnico resta positivo, anche se vi sono segnali che la forza relativa del mercato sta pian piano diminuendo.
Se oggi il mercato dovesse scendere sotto i 5.890 punti aspettiamoci un’estensione delle vendite potenzialmente fino a 5.840 punti, dove troviamo al momento la prima importante area di supporto.
Sul fronte opposto in questo momento c’è un’importante resistenza statica e volumetrica poco sopra i 5.940 punti, livello che dovrebbe frenare i tentativi di recupero; tuttavia in caso di salita a 5.950 punti è probabile che vedremo un ulteriore allungo al rialzo, con primo target a 59.75ed in estensione quota 6.000 punti.
ulteriore segnale di debolezza arriverebbe in caso di close giornaliera sotto i 5.800 punti, aspettiamoci a quel punto un retest dell’importante supporto a 5.725 punti.
Segnali di un recupero più ampio in ottica multiday arriverebbero invece in caso di salita sopra i 6.000 punti; a quel punto potremmo attenderci la ripresa del rally ed un ritorno verso i massimi storici passando prima per la resistenza a 6.100 punti.
Informazioni sull'autore: Filippo Giannini
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di: Alessio Moretti 28 Aprile 2025 9:59
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