Petrolio: prezzi stabili mentre OPEC valuta un nuovo aumento della produzione

I prezzi del petrolio hanno chiuso la seduta di lunedì in lieve flessione, con il mercato che continua a monitorare le prossime mosse dell’OPEC+, nuovamente orientata verso un incremento delle forniture.

Il future Brent ha perso circa 10 centesimi (-0,15%), chiudendo a 65,75 dollari al barile, mentre il WTI statunitense ha limato al rialzo di appena 1 centesimo (+0,02%), fermandosi a 61,45 dollari. Entrambi i benchmark erano arrivati a cedere quasi un punto percentuale nelle prime fasi di scambio.

Secondo quanto riportato da Reuters, otto Paesi membri dell’OPEC+ sarebbero pronti a sostenere un lieve aumento della produzione per dicembre, durante il meeting in programma domenica. L’Arabia Saudita punta a recuperare quote di mercato, in un contesto in cui le preoccupazioni sulla domanda debole continuano a frenare i prezzi del greggio.

Qualche elemento di supporto ai prezzi arriva da due fronti:

• possibili nuove sanzioni USA contro la Russia
• una domanda statunitense più resiliente del previsto

Nel corso del 2024, l’OPEC e i suoi alleati hanno progressivamente modificato la loro strategia, smussando parte dei precedenti tagli alla produzione per difendere la propria presenza sul mercato globale. Una mossa che, di fatto, ha limitato i rialzi dei prezzi del petrolio.

Sul fronte Iraq, il ministro del Petrolio Hayan Abdel-Ghani ha dichiarato che Baghdad sta negoziando il proprio livello di produzione all’interno di una capacità complessiva di 5,5 milioni di barili al giorno. Il funzionario ha inoltre specificato che l’incendio verificatosi domenica presso il giacimento di Zubair non ha avuto alcun impatto sulle esportazioni del Paese.

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