Ad agosto il Brent ha perso oltre il 6% e il WTI il 7,5%. Gli operatori guardano alla prossima riunione dell’OPEC+, mentre la fine della stagione estiva negli Stati Uniti segna la chiusura del picco di consumi.
I mercati petroliferi hanno chiuso la settimana con segni negativi. Venerdì, le quotazioni del greggio sono scese sotto la pressione delle attese di un calo della domanda statunitense e per la prospettiva di un incremento dell’offerta da parte dell’OPEC+ in autunno.
Il Brent con scadenza ottobre ha terminato gli scambi a 68,12 dollari al barile (-0,31%), mentre la scadenza di novembre, più liquida, si è attestata a 67,45 dollari (-0,78%). Negativo anche il WTI, in calo dello 0,37% a 64,01 dollari.
Il bilancio mensile è altrettanto debole: ad agosto il WTI ha perso il 7,57% e il Brent il 6,11%. Un andamento che riflette l’attenzione crescente degli operatori verso la prossima riunione del cartello OPEC+, chiamato a decidere i nuovi livelli produttivi.
Negli ultimi mesi il gruppo di Paesi esportatori ha infatti accelerato l’aumento delle estrazioni per recuperare quote di mercato, spingendo al ribasso l’equilibrio globale dei prezzi.
Domanda Usa in rallentamento
Il Labor Day, in programma lunedì, segna la fine della stagione estiva dei viaggi negli Stati Uniti, periodo in cui la domanda di carburanti raggiunge i massimi. Con la conclusione di questo picco stagionale, le prospettive di consumo tendono a indebolirsi.
A inizio settimana le quotazioni avevano trovato sostegno temporaneo in seguito agli attacchi ucraini contro terminali di esportazione russi, ma le voci su possibili colloqui di pace mediati da partner europei hanno contribuito a raffreddare le tensioni e a riportare i prezzi verso il basso.
Scorte in calo oltre le attese
Nonostante le pressioni ribassiste, i dati sulle scorte Usa relative alla settimana chiusa il 22 agosto hanno evidenziato una contrazione più ampia del previsto. Segnale che, sebbene la domanda di benzina si stia attenuando, i consumi restano sostenuti in comparti strategici come quello industriale e della logistica.
Analisi tecnica future WTI – 01-09-2025
Il contratto future sul WTI mostra ancora segnali di incertezza, con le quotazioni che oscillano intorno all’area dei 64 dollari al barile.
Il trend di breve periodo resta improntato alla cautela: un’eventuale perdita del supporto a 63,50 potrebbe aprire spazio a ulteriori discese verso quota 62,40 e successivamente 61,50.
Al rialzo, un recupero stabile sopra i 65,20 dollari rappresenterebbe il primo segnale di forza, con possibili estensioni in direzione di 66,40 e 67,00.
Il quadro di medio termine resterà comunque fragile finché i prezzi non torneranno sopra i 68 dollari.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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