Petrolio ancora sotto pressione, toccati i minimi di un mese
di: Alessio Moretti 24 Novembre 2025 10:10

I prezzi del petrolio hanno chiuso la seduta di venerdì ancora in ribasso di oltre l’1%, toccando i minimi di un mese, mentre l’intensificarsi degli sforzi diplomatici degli Stati Uniti per negoziare una soluzione al conflitto tra Russia e Ucraina ha alimentato l’aspettativa di un possibile aumento dell’offerta globale.
Il future sul greggio WTI ha chiuso la seduta di venerdì a 57.73 dollari al barile, mostrando un calo dell’1.3%. Su base settimanale è stata invece registrata la peggiore performance dal 21 ottobre con un -3.4%.
I motivi della pressione ribassista
Il sentiment ribassista è stato alimentato da una combinazione di fattori geopolitici. Washington ha intensificato il proprio ruolo di mediatore, sollecitando Mosca e Kyiv a valutare una bozza di accordo per porre fine a oltre tre anni di conflitto. L’adozione del piano potrebbe allentare progressivamente le interruzioni dell’offerta causate dalla guerra.
Contestualmente, sono entrate in vigore le sanzioni statunitensi contro Rosneft e Lukoil, due dei più grandi produttori russi di petrolio, complicando l’accesso ai mercati internazionali ma allo stesso tempo rafforzando la pressione affinché Mosca consideri un compromesso diplomatico.
Un eventuale accordo di pace consentirebbe alla Russia di rialzare la propria capacità di esportazione. Nel 2024, il Paese è stato il secondo produttore mondiale di greggio dopo gli Stati Uniti. Tuttavia, gli analisti sottolineano che un’intesa definitiva appare ancora distante.
Dollaro forte: ulteriore vento contrario per il petrolio
La pressione ribassista è stata aggravata dal rafforzamento del dollaro USA, con il Dollar Index salito ai massimi da sei mesi. Un biglietto verde più forte aumenta il costo del petrolio denominato in dollari per gli acquirenti internazionali, riducendo la domanda marginale di greggio.
Analisi tecnica future WTI
Nella seduta di lunedì 24 novembre, il future sul WTI sta attualmente scambiando in area di parità, dopo il progressivo indebolimento osservato nelle ultime settimane. La pressione ribassista sta riportando i prezzi verso il cruciale supporto dei 57 dollari, livello che in più occasioni — aprile, maggio e ottobre — ha arrestato le vendite favorendo successivi rimbalzi, come evidenziato dal grafico daily.
In caso di un nuovo retest di area 57 dollari, il contesto tecnico lascia ancora spazio a un rimbalzo di breve, con un primo obiettivo individuato in prossimità della resistenza a 59,25 dollari.
Al contrario, un breakout, confermato in chiusura di sessione, sotto i 57 dollari aprirebbe la strada a un’estensione della fase ribassista. In tale scenario, il mercato potrebbe dirigersi verso livelli non toccati dal 2021, con un primo supporto intermedio in area 51,25 dollari, potenzialmente in grado di assorbire parte della pressione in vendita.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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