Oro: sarà la settimana dei ribassi dopo i recenti record?

di: Filippo Giannini 20 Ottobre 2025 11:05

grafico Oro

Venerdì il prezzo dell’oro ha fatto registrare un nuovo massimo storico toccando i 4.392 dollari l’oncia (contratto future con scadenza dicembre), salvo poi chiudere in ribasso a 4.267 dollari.

Dopo la recente euforia potremmo presto però iniziare ad entrare in una nuova fase, caratterizzata da maggior prudenza.

Secondo la Bank of America (BofA), dopo un rally senza precedenti (+60% da inizio anno), il mercato potrebbe presto affrontare una fase di consolidamento. Gli analisti mantengono tuttavia una visione rialzista di lungo periodo, con obiettivo a 5.000 dollari l’oncia, ma avvertono che una correzione nel breve termine sarebbe fisiologica e perfino salutare.

Segnali di surriscaldamento sul mercato dell’oro

L’oro mostra livelli di ipercomprato mai visti da decenni. Negli ultimi due mesi, il prezzo è aumentato quasi ininterrottamente, con una volatilità media giornaliera di circa 90 dollari.

Anche i flussi verso i fondi ETF sull’oro confermano la forza del trend: secondo dati BofA, a settembre gli afflussi sono cresciuti dell’880%, per un totale di oltre 14 miliardi di dollari. Sempre più investitori privati si stanno esponendo attraverso prodotti quotati, amplificando la portata della corsa all’oro.

Tre fattori che potrebbero scatenare una correzione

Gli analisti individuano tre potenziali catalizzatori di una pausa nel rally dell’oro:

  1. Politica commerciale USA: un possibile intervento della Corte Suprema sulle tariffe imposte da Trump potrebbe allentare le tensioni geopolitiche, riducendo uno dei principali driver rialzisti per l’oro.
  2. Politica monetaria della Federal Reserve: se l’economia statunitense mostrasse segnali di stabilità, la Fed potrebbe assumere una posizione più hawkish, rafforzando il dollaro e comprimendo i prezzi dell’oro.
  3. Scenario politico interno: un eventuale cambio di maggioranza alle elezioni di metà mandato potrebbe frenare la spesa pubblica e modificare le politiche economiche espansive dell’attuale amministrazione.

BofA ritiene improbabile un crollo, ma considera una discesa temporanea sotto quota 4.000 dollari come un’ipotesi concreta nel contesto di una fisiologica correzione del mercato.

Cosa suggerisce l’analisi tecnica?

grafico oro future 20 ottobre

Da un punto di vita tecnico il trend di fondo resta fortemente rialzista anche se analizzando il grafico a time frame giornaliero possiamo vedere come venerdì il mercato abbia formato una candela engulfing bearish che potrebbe presagire ora una continuazione della correzione.

È pertanto possibile che in questa ottava assisteremo ad un consolidamento laterale dell’oro, con possibilità di ritestare i 4.110 dollari qualora dovessimo assistere ad un breakout dei minimi di venerdì scorso a 4.200 dollari.

Vista la solidità del trend di lungo periodo, area 4.100 costituisce in questo momento un livello di supporto importante dove provare a riposizionarsi long, mentre soltanto un improbabile discesa sotto i 3.900 punti modificherebbe l’attuale struttura tecnica rialzista.

Sul fronte opposto per questa settimana segnaliamo l’area di resistenza a livello volumetrico posta a 4.290 punti, livello che se superato al rialzo alimenterebbe ulteriore spinta in acquisto con primo target a 4.325 dollari, anche se riteniamo piuttosto difficile che tale mossa si registri già nella sessione odierna.

Un parallelo con il 2011: lezioni dal passato

Gli analisti ricordano che anche nel 2011, dopo un picco storico, l’oro perse circa il 45% nei tre anni successivi, quando il contesto macroeconomico si stabilizzò.

Oggi, uno scenario simile appare improbabile, ma una correzione del 10-20% sarebbe perfettamente coerente con la velocità eccessiva della recente impennata.

È la rapidità del movimento a destare cautela; solo da settembre, l’oro è salito di 700 dollari. Anche se i 5.000 dollari sono un obiettivo realistico per il 2026, il percorso non sarà sicuramente lineare.

Informazioni sull'autore: Filippo Giannini

Autore Articolo: Filippo Giannini
Laureato in ingegneria, ha 15 anni di esperienza sui mercati finanziari come trader indipendente. Membro Professional della Società Italiana di Analisi Tecnica (SIAT), per TradingFacile opera come trader quantitativo, analista tecnico e responsabile del settore formazione. La sua operatività si concentra su un approccio quasi esclusivamente automatico, attraverso algoritmi da lui creati e validati che sfruttano principalmente la volatilità e le inefficienze di mercato. Viene invitato regolarmente come relatore ai principali eventi italiani inerenti al trading e agli investimenti e collabora inoltre con broker e testate giornalistiche, realizzando analisi sui principali indici e cross valutari, oltre a seminari ed eventi formativi, sia dal vivo che on-line. Collabora con le principali testate giornalistiche di settore, realizzando report e analisi di mercato.

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