Il dollaro USA scivola ai minimi di cinque settimane in attesa dei dati sul lavoro
di: Filippo Giannini 2 Settembre 2025 11:03

Lunedì il dollaro statunitense ha registrato un indebolimento significativo, scivolando ai minimi da cinque settimane, mentre gli investitori attendono i prossimi dati sul mercato del lavoro USA.
La seduta è stata caratterizzata da bassi volumi di scambio, complice la chiusura dei mercati USA per la festività del Labor Day.
Le prossime pubblicazioni, tra cui il rapporto non farm payrolls di agosto, potrebbero fornire ulteriori indicazioni decisive sul percorso di politica monetaria della Federal Reserve.
Andamento delle principali valute
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Euro (EUR/USD): +0,21% a 1,1708 dollari
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Sterlina (GBP/USD): +0,27% a 1,3540 dollari
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Yen (USD/JPY): +0,10% a 147,17 yen
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Indice del dollaro (DXY): -0,17% a 97,69, dopo aver toccato 97,534, minimo dal 28 luglio
Fattori macroeconomici sotto osservazione
Gli operatori stanno valutando diversi elementi che potrebbero influenzare i flussi valutari e le decisioni delle banche centrali:
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Inflazione USA: i dati diffusi venerdì scorso hanno mostrato pressioni sui prezzi meno accentuate del previsto, alimentando le aspettative di un approccio più cauto da parte della Fed.
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Tensioni politiche a Washington: una sentenza ha dichiarato illegali gran parte dei dazi introdotti dal Presidente, aumentando l’incertezza sulle future strategie commerciali.
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Federal Reserve sotto pressione: resta alta l’attenzione sul tentativo, da parte della Casa Bianca, di rimuovere la governatrice Lisa Cook, episodio che potrebbe minare la percezione di indipendenza dell’istituto centrale.
Attesa per i dati sul lavoro USA
Il vero market mover della settimana sarà però il rapporto non farm payrolls di agosto, in uscita venerdì, considerato un indicatore chiave per valutare la salute dell’economia statunitense. Prima di allora, gli investitori monitoreranno con attenzione:
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i dati sulle offerte di lavoro (JOLTS),
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e il rapporto sulle buste paga private (ADP).
Una crescita occupazionale superiore alle attese potrebbe rafforzare la posizione dei “falchi” della Fed, alimentando ipotesi di ulteriori rialzi dei tassi. Al contrario, dati deboli potrebbero riaccendere le speculazioni su un allentamento della politica monetaria.
Informazioni sull'autore: Filippo Giannini
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