Crollo del petrolio dopo il cessate il fuoco, Cali di oltre il 9%
di: Alessio Moretti 24 Giugno 2025 10:37

Lunedì, i prezzi del petrolio hanno subito un pesante calo, con entrambi i principali benchmark in calo di oltre il 9%. Il crollo è avvenuto quando i timori di un’interruzione diffusa delle forniture energetiche attraverso lo Stretto di Hormuz si sono rivelati infondati.
Il Brent ha chiuso la seduta a 70,14 dollari al barile, registrando una perdita di 7,18 dollari (-9,29%). Si tratta del calo percentuale più marcato in un solo giorno dal mese di agosto 2022, con un’escursione di prezzo giornaliera di ben 10 dollari, la più ampia da luglio dello stesso anno. Anche il WTI ha subito un duro colpo, terminando la giornata a 67,3 dollari, in calo di oltre 10 dollari rispetto al massimo intraday (-12,65%).
In apertura di giornata, i prezzi avevano infatti mostrato un’impennata fino al +6% nei mercati asiatici, alimentati dai timori che l’Iran potesse reagire agli attacchi statunitensi alle sue strutture nucleari colpendo il traffico marittimo di petrolio e gas.
Ma il sentimento di mercato è cambiato rapidamente in seguito alla risposta iraniana: un attacco missilistico mirato contro la base americana di Al Udeid in Qatar, la più grande nel Medio Oriente, che non ha causato vittime né danneggiato infrastrutture critiche. Gli investitori hanno interpretato questa azione come un segnale di escalation controllata, con l’intento di evitare un conflitto su vasta scala e preservare le rotte energetiche.
A raffreddare ulteriormente i mercati è arrivato l’annuncio di cessate il fuoco da parte del Presidente Trump, che ha innescato un ulteriore calo delle quotazioni. Il premio geopolitico si è ridotto, ma lo scenario resta incerto: eventuali violazioni dell’accordo potrebbero riaccendere l’instabilità.
Analisi tecnica future WTI – Martedì 24 giugno
Il grafico giornaliero del future WTI mostra un quadro tecnico in deterioramento.
Dopo aver testato una resistenza chiave in area 78 dollari, in corrispondenza della trendline discendente, il prezzo ha invertito bruscamente la rotta, scendendo fino al supporto in zona 65 dollari.
Con il sell –off di ieri il mercato si è riportato anche al di sotto della media mobile a 200 periodi, che attualmente si attesta in area 68 dollari.
Una chiusura giornaliera sotto i 65 dollari potrebbe ora aprire la strada a una correzione più profonda, con possibile estensione verso il supporto successivo a 63,40 dollari. Ulteriori perdite potrebbero spingere il prezzo fino all’area dei 60,00 dollari nei prossimi giorni.
Sul fronte opposto, le prime resistenze si trovano a 68 e 70,00 dollari, ma la soglia critica da superare resta quella dei 72,00 dollari.
Un eventuale breakout al rialzo di quest’ultimo livello potrebbe innescare un’accelerazione verso 75,00 dollari, e potenzialmente fino alla resistenza tecnica di 78,00 dollari nel breve periodo.
Un eventuale breakout sopra quota 78 potrebbe aprire la strada verso il prossimo obiettivo tecnico a 84 dollari, livello che, se superato con convinzione, potrebbe dare il via a una fase rialzista di lungo periodo.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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