Aggiornamenti mercato Forex: l’euro e la sterlina guadagnano terreno
di: Alessio Moretti 21 Maggio 2025 10:16
Il dollaro statunitense ha proseguito la sua fase di indebolimento anche nella giornata di martedì. Le vendite sono state stimolate sia dal recente declassamento del rating sovrano USA da parte di Moody’s, motivato da crescenti preoccupazioni sul deficit federale, sia dalle incertezze legate alle politiche commerciali dell’amministrazione Trump, che spingono la Federal Reserve ad adottare un approccio più prudente.
Posizionamenti nel mercato delle opzioni
Il sentiment degli operatori sul dollaro è ai minimi storici: secondo i dati Bloomberg, il differenziale tra opzioni call e put a un anno (i cosiddetti “risk reversal”) ha raggiunto -27 punti base a favore delle put, il livello più negativo mai registrato dal 2011. Questo dato riflette una visione estremamente ribassista sull’evoluzione del biglietto verde nel medio termine.
Performance delle principali valute
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Euro: Avanza dello 0,35% rispetto al dollaro, toccando quota 1,1282 USD.
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Franco svizzero: Si rafforza dello 0,60%, portando il cambio a 0,8295 USD.
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Sterlina: Guadagna lo 0,19%, stabilendosi a 1,3385 USD. Lunedì aveva toccato un massimo a 1,3403 USD, livello che non si vedeva dal 30 aprile.
Contro l’euro, invece, la sterlina è rimasta invariata a 0,8415. La Banca d’Inghilterra ha recentemente ridotto il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo al 4,25%, e il mercato sconta una nuova riduzione di pari entità nella riunione di giugno.
Toni cauti dalla Fed
Il presidente della Fed di St. Louis, Alberto Musalem, ha sottolineato come, nonostante i recenti segnali distensivi nei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina, il mercato del lavoro USA continua a mostrare segnali di debolezza, mentre le pressioni inflazionistiche restano elevate.
Dello stesso avviso la presidente della Fed di Cleveland, Beth Hammack, che in un’intervista ad Axios ha evidenziato i rischi di stagflazione, mitigabili solo in parte da altre politiche economiche in agenda.
Yen e tensioni geopolitiche
Sul fronte del cambio dollaro-yen, la valuta nipponica si è rafforzata ulteriormente, portando il cambio a 144,47, in calo dello 0,26% e vicino ai minimi delle ultime due settimane. Le vendite sui titoli di Stato giapponesi a lunga scadenza hanno spinto i rendimenti trentennali ai massimi storici, contribuendo inizialmente a indebolire lo yen, prima della correzione.
Nel frattempo, cresce l’attenzione per i prossimi colloqui bilaterali tra Stati Uniti e Giappone. Il ministro delle Finanze giapponese, Katsunobu Kato, ha dichiarato che discuterà con il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent sulla necessità di evitare eccessiva volatilità valutaria, durante l’incontro previsto a margine del summit G7 in Canada.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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