Investimenti in materie prime, quali sono e come funzionano

investimenti in materie prime

28 Novembre 2023

Ultimo Aggiornamento: 28 Novembre 2023

Gli investimenti in materie prime sono delle valide alternative alle più tradizionali forme di investimento e molto spesso vengono utilizzati per diversificare il proprio portafoglio al fine di abbassarne il rischio finanziario.

Tuttavia, identificare il modo migliore per investire in materie prime non è sempre così semplice come lo è per investire in azioni ad esempio.

In questa guida, imparerai di più sulle materie prime e su ciò che devi sapere per investire in esse con successo.

Cosa sono le materie prime o commodities?

Le materie prime o commodities, come vengono chiamate in ambito finanziario, rappresentano una particolare tipologia di asset class in cui è possibile investire al pari delle obbligazioni e azioni.

Mentre le azioni offrono una parte di una società e le obbligazioni rappresentano una forma di debito, l’investimento in materie prime offre un’esposizione al mercato dei beni fungibili.

Fin dall’antichità le materie prime, in particolar modo quelle agricole, sono state oggetto di contrattazioni e di scambi a termine (quelli che oggi chiamiamo futures); questi accordi venivano stipulati per venire incontro alle diverse esigenze di agricoltori e mercanti, che durante le fiere in inverno fissavano il prezzo futuro di un bene in attesa dei raccolti estivi.

Nell’era moderna, il primo mercato dei futures sul grano ha origine a Chicago nel 1848 con il noto CBOT (Chicago Board of Trade). Oggi il mercato delle materie prime ingloba una moltitudine di sottostanti ed è diventato a tutti gli effetti una asset class anche per fare trading e speculazione a breve termine, senza essere quindi interessati alla consegna fisica del sottostante.

Su quali materie prime è possibile investire?

L’investimento in materie prime è comunemente suddiviso in queste quattro categorie principali:

Agricoltura: l’agricoltura comprende i prodotti coltivati in tutto il mondo come mais, soia, grano, riso, orzo, cacao, caffè, cotone e zucchero.

Energia: petrolio greggio, gas naturale e prodotti simili.

Bestiame: bovini, maiali e prodotti a base di carne come la pancetta di maiale.

Metalli: questa categoria contiene oro, argento, rame, platino e altri metalli estratti.

Ti invitiamo a consultare la nostra analisi dettagliata sulla quotazione dell’oro e sulla quotazione dell’argento).

Come è possibile investire in materie prime?

A differenza di altri strumenti finanziari, è possibile investire in materie prime attraverso 3 metodi differenti:

  • Investire direttamente nella merce acquistandola fisicamente;
  • Investire attraverso l’utilizzo di contratti futures, CFD ed ETF;
  • Acquisto di azioni di società che producono materie prime.

Investire direttamente nella merce acquistandola fisicamente

Questa metodologia di investimento è la meno utilizzata poiché vi sono diverse difficoltà da affrontare, specie per alcuni sottostanti.

Se vuoi investire direttamente nella merce, devi capire dove reperirla e soprattutto come e dove conservarla.

Conservare un lingotto d’oro è piuttosto facile, ma stoccare quintali di grano o di pancetta di maiale richiede dei magazzini specializzati.

Inoltre quando si desidera vendere la merce, è necessario trovare poi un acquirente fisico e gestire la logistica della consegna.

Per tali motivi questo tipo di investimento non viene quasi mai utilizzato dai normali operatori finanziari.

Investire attraverso l’utilizzo di contratti futures, CFD ed ETF

Contratti futures su materie prime

Se desideri investire in materie prime, l’utilizzo di contratti futures rappresenta sicuramente l’alternativa migliore all’acquisto diretto di materie prime.

I contratti futures permettono di acquistare le materie prime senza entrarne fisicamente in possesso, poiché essi replicano esattamente l’andamento dell’attività sottostante alla quale si riferiscono.

Tali tipi di contratti vengono negoziati in mercati regolamentati, come ad esempio la borsa valori; per negoziare contratti futures su materie prime, dovrai quindi affidarti ad un intermediario finanziario come può essere un Broker o una Banca.

Anche se all’inizio sono nati come strumenti di copertura, i futures sono diventati ad oggi assets altamente speculativi, soprattutto grazie al fatto di poterli negoziare in leva finanziaria, ovvero impiegando piccole somme di denaro.

Concettualmente con la compravendita di contratti futures le parti si impegnano a scambiarsi una quantità di una certa attività a un prezzo prefissato e ad una determinata scadenza.

In Italia i futures sono negoziati sul mercato IDEM, mentre in Usa sul CME, Il Chicago Mercantile Exchange & Chicago Board of Trade.

Come si guadagna attraverso i contratti futures?

Essendo strumenti speculativi, la remunerazione è data dalla variazione dei prezzi dell’attività sottostante.

Se decidiamo ad esempio di acquistare un future sull’oro (assumendo una posizione che nel gergo finanziario viene definita LONG), otterremo un aumento del valore del contratto qualora i prezzi del metallo prezioso aumentassero.

Viceversa, se decidiamo di vendere un future sull’oro (assumendo una posizione che nel gergo finanziario viene definita SHORT), otterremo un aumento del valore dell’investimento qualora i prezzi del metallo prezioso scendessero.

Quindi il vantaggio principale dell’investire in contratti futures su materie prime è quello di poter ottenere un profitto sia quando il valore della commodity scende sia quando sale.

CFD su materie prime (contract for difference)

I CDF su materie prime sono strumenti finanziari molto simili ai contratti futures, la principale differenza è che i primi vengono scambiati nei mercati non regolamenti (OTC), mentre i secondi vengono negoziati sui mercati regolamentati.

Se vuoi sapere maggiori informazioni sui CFD leggi questo approfondimento

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Gli ETF sulle materie prime

Gli ETF sulle materie prime sono ad oggi gli strumenti finanziari preferiti dagli investitori per la loro affidabilità.

Un ETF (Exchange Traded Fund) è un tipo di fondo di investimento a gestione passiva, le cui quote di partecipazione possono essere acquistate e vendute su un mercato di scambio titoli, ovvero in borsa, come se fossero una normale azione.

Leggi il nostro approfondimento se vuoi sapere cosa sono e come funzionano gli ETF.

Gestione passiva significa che il loro rendimento è legato alla quotazione di un indice borsistico e in questo caso ad un indice su materie prime.

Gli ETF specifici su materie prime vengono chiamati ETC (Exchange Traded Commodities).

A differenza degli ETF, gli ETC sono delle note bancarie e non dei fondi; ovvero sono simili ad un’obbligazione senza cedola a lunghissima scadenza, il cui rendimento è correlato ad un indice.

Essendo prodotti quotati, per acquistare un ETF o un ETC dovrai sempre affidarti ad un intermediario finanziario, broker o altro operatore simile.

Sugli ETC andrebbe aperta una piccola parentesi tecnica, poiché sebbene questi strumenti abbiano l’obiettivo di replicare esattamente l’andamento del sottostante di riferimento, vi sono alcuni aspetti da considerare e che possono produrre uno scostamento anche considerevole tra le quotazioni dell’ETC e del sottostante.

Questi aspetti non saranno trattati in questo articolo ma a scopo informativo meritano senza dubbio di essere almeno menzionati; stiamo parlando dell’effetto contango (o backwardation) e dell’effetto compounding (per gli strumenti a leva).

A tal proposito gli ETC sono stati loro malgrado protagonisti nel mese di Aprile 2020 del crollo storico del petrolio WTI, le cui quotazioni sono scese incredibilmente in territorio negativo fino a raggiungere i -37 (!) dollari al barile.

Acquisto di azioni di società che producono materie prime

Un modo “indiretto” di investire in materie prime è quello di acquistare azioni di società che producono o commercializzano tali beni.

Nel settore energetico, puoi ad esempio acquistare quote di società che estraggono petrolio greggio o gas naturale.

La cosa principale da tenere in considerazione sull’investimento in materie prime attraverso azioni è che non vi sarà quasi mai una perfetta corrispondenza tra l’andamento delle azioni della società e le quotazioni della materia prima ad essa correlata.

Nell’apprezzamento di valore di una società entrano in ballo molteplici fattori ulteriori rispetto all’andamento del mercato della materia prima; ad esempio giocano ruoli fondamentali la capacità di generare profitti, la gestione dei costi, l’aumento di fatturato, la solidità finanziaria e moltissimi altri fattori connessi.

Ovviamente l’aumento dei prezzi della materia prima influirà sul valore societario ma non sarà l’elemento esclusivo.

Quindi qual’è il modo migliore per investire in materie prime?

Ognuno dei modi di investire in materie prime precedentemente descritti ha i suoi pro e i suoi contro.

Non esiste in assoluto un modo migliore dell’altro per investire in materie prime, poiché la scelta è influenzata da diverse variabili; tra queste menzioniamo in primis la composizione del sottostante, l’obiettivo dell’investimento, l’orizzonte dell’investimento e la propria propensione al rischio.

Se ad esempio vuoi investire sul mercato dell’oro, puoi valutare l’acquisto fisico del sottostante, mentre tale modalità risulta pressoché impossibile da mettere in pratica per investimento sul petrolio.

Se sei un investitore cassettista e sei interessato ad investimenti sul lungo periodo puoi puntare invece sull’acquisto di azioni di società correlate al mercato delle commodities.

Se al contrario vuoi fare trading di breve periodo ed iniziare con capitali ridotti, gli ETF o i CFD sono sicuramente un’alternativa valida per iniziare ad investire in materie prime, poiché basta una semplice piattaforma di trading e dei piccoli capitali per poter iniziare a speculare sul mercato delle commodities.

Attenzione però, impiegare capitali ridotti non significa in alcun modo che questi strumenti presuppongono un minor rischio o richiedono un minor livello di conoscenza in ambito finanziario; prima di fare trading con denaro reale e prodotti a leva assicurati sempre di essere adeguatamente informato e di conoscere i rischi finanziari associati a questo tipo di prodotti.

Perché si effettuano investimenti in materie prime?

Gli investimenti in materie prime vengono utilizzati da molti operatori principalmente per una duplice ragione:
  • diversificazione del portafoglio;
  • copertura con l’inflazione.

Diversificazione del portafoglio

Le materie prime, come l’oro, il petrolio, i metalli, i cereali, offrono una diversificazione sostanziale rispetto alle tradizionali azioni e obbligazioni poichè esse reagiscono in modo diverso rispetto ad altre classi di attività durante periodi di turbolenza economica o instabilità politica.

Ad esempio lo scoppio di una guerra normalmente crea ribassi su tutto il mercato azionario e allo stesso tempo comporta rialzi sull’oro, per via della sua natura ad essere considerato bene di rifugio, e magari sul mercato petrolifero per difficoltà legate all’approvvigionamento dello stesso causate dal conflitto.

Copertura contro l’inflazione

L’investimento in materie prime come oro e l’argento viene spesso usato per avere una copertura contro la perdita del potere d’acquisto del denaro per via dell’inflazione.

Durante i periodi di altainflazione, quando il potere d’acquisto della valuta diminuisce, l’oro tende a mantenere il suo valore nel tempo.

Poiché l’oro ha un valore intrinseco derivante dalla sua relativa scarsità e dalla sua longeva storia come mezzo di scambio, non è influenzato dalle politiche monetarie dei governi o dalle fluttuazioni delle valute, può essere considerato un’alternativa più stabile.

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