Composizione Ftse Mib: quali aziende ne fanno parte?

Il “Financial Times Stock Exchange Milano Indice di Borsa”, o più brevemente Ftse Mib, è il più importante indice azionario della borsa italiana ed è composto dalle azioni delle 40 aziende italiane a più alta capitalizzazione di mercato.

Conoscere le società che formano un determinato indice di borsa e soprattutto il loro settore di appartenenza è utile per capire come un dato indice possa essere più o meno influenzato dall’andamento o dalle notizie di un determinato compartimento di mercato.

 

Quali sono le aziende che compongono il Ftse Mib?

È importante sottolineare che la composizione del FTSE MIB cambia nel tempo a causa delle revisioni periodiche basate sulla capitalizzazione di mercato e sulla liquidità delle azioni delle società.

Durante queste revisioni, alcune aziende possono essere aggiunte all’indice, mentre altre possono essere rimosse.

Le blue chips che compongono il FtseMib vengono quotate nel mercato telematico azionario (MTA), il cui orario di negoziazione è stato recentemente prolungato fino alle ore 20.30 (borsa after hours)

Esaminando ora le aziende nello specifico e classificandole in base al loro settore di appartenenza, risulterà più chiaro capire a quale settore economico l’indice italiano è più legato e quindi influenzato, sia negativamente che positivamente.

 

Settori e capitalizzazione Ftse Mib

Il valore della capitalizzazione delle aziende fa riferimento a settembre 2023 ed è espressa in miliardi di euro.

 

Alimentare

• Campari: (cap. 13,24)

 

Assicurazioni

• Generali (cap. 31,09);
• Unipol (cap. 3,78);
• UnipolSai (cap. 6,64).

La capitalizzazione totale di settore ammonta a 41,51 miiardi di euro.

 

Automobili

• Ferrari (cap. 55,33);
• Stellantis (cap. 56,19);
• Pirelli (cap. 4,8) ;
• Iveco group (cap. 2,43);

La capitalizzazione totale di settore ammonta a 118,75 miliardi di euro

 

Banche

• Intesa San Paolo (cap. 45,8);
• Unicredit (cap. 42,55);
• Mediobanca (cap. 10,42);
• Banca Mediolanum (cap. 6,3);
• Banco BPM (cap. 6,62);
• FinecoBank (cap. 7,25);
• BPER Banca (cap. 4,03).

La capitalizzazione totale di settore ammonta a 122,97 miliardi di euro

 

Materie prime

• Tenaris (cap. 18,3).

 

Petrolio e gas

• Eni (cap. 51,99);
• Saipem (cap. 3,24).

La capitalizzazione totale di settore ammonta a 55,23 miliardi di euro

 

Prodotti e servizi industriali

• CNH Industrial (cap. 17,49);
• Leonardo (cap. 8,02);
• Prysmian (cap. 10,89);
• Diasorin (cap. 5,23);
• Buzzi Unicem (cap. 5,05);

• Interpump Group (cap. 4,93);

• Hera (cap. 4,35);

La capitalizzazione totale di settore ammonta a 55,96 miliardi di euro

 

Prodotti per la casa, per la persona e moda

• Moncler (cap. 16,57);
• Amplifon (cap. 6,60);
• Salvatore Ferragamo (cap. 2,39).

La capitalizzazione totale di settore ammonta a 25,56 miliardi di euro

 

Salute

• Recordati (cap. 9,89)

 

Servizi finanziari

• Azimut Holding (cap. 3,03);
• Banca Generali (cap. 3,94);
• Poste italiane (cap. 13,34).
• Nexi (cap. 8,12)

La capitalizzazione totale di settore ammonta a 28,43 miliardi di euro

 

Servizi pubblici

• A2A (cap. 5,92);
• Enel (cap. 63,92);
• Italgas (cap. 4,32);
• Snam (cap. 16,20) ;
• Terna (cap. 16,63);

La capitalizzazione totale di settore ammonta a 107 miliardi di euro.

 

Tecnologia

• STMicroelectronics (cap. 40,83).

 

Telecomunicazioni

• Telecom Italia, (cap. 6,77);
• Inwit (cap. 11,34);

La capitalizzazione totale di settore ammonta a 18,11 miliardi di euro.

 

Conclusioni

Il Ftse Mib ha una capitalizzazione totale di circa 600 miliardi di euro e circa la metà di questa capitalizzazione è detenuta da società petrolifere, istituti bancari e aziende che si occupano di servizi pubblici. Se si considerano anche le società affini a queste, come le aziende di servizi finanziari o aziende costruttrici di prodotti per l’estrazione di petrolio, la percentuale sale oltre il 60%.

La composizione del Ftse mib a prevalenza bancaria fa si che esso sia un indice ad alta influenza finanziaria e per questo viene anche definito indice bancocentrico.

L’indice risente quindi dei periodi di crisi economica o di tensioni politiche sia interne che esterne al paese, in particolare legate al settore petrolifero e bancario.

Nella maggior parte dei casi gli eventi che influenzano l’indice sono di portata globale o comunque internazionale, come ad esempio le questioni legate all’economia dell’Unione Europea; tuttavia anche avvenimenti a livello nazionale possono influire sull’andamento del Fste MIB, come avvenuto ad esempio con la crisi di MPS, che ha portato all’esclusione della stessa dall’indice.