Petrolio WTI, il rally potrebbe non essere terminato?

Le tensioni in medio oriente ed i nuovi tagli alla produzione di Opec e Russia hanno spinto le quotazioni del greggio sui massimi da 5 mesi.

Nell’ultima analisi sul petrolio WTI risalente al 22 marzo scorso avevamo scritto che su questo mercato sussistevano le condizioni per nuove occasioni long.

“I prezzi al momento stanno testando il supporto a 80.5 dollari, livello dove dovremmo attenderci un rimbalzo e una ripresa degli acquisti.”

La nostra view è stata fedelmente rispettata, con l’ultimo target segnalato a 83.5 dollari raggiunto nella seduta di lunedì.

Ieri il mercato ha compiuto un’ulteriore prova di forza superando gli 85 dollari al barile; le contrattazioni si sono chiuse vicino ai massimi a 85.15 dollari.

Riteniamo che l’attuale rally del greggio possa ancora estendersi per andare a ritestare gli 87 dollari al barile, dove in un primo momento non è da escludere delle vendite.

Gli 87 dollari rappresentano uno spartiacque importante da un punto di vista tecnico nel medio lungo periodo. Sul recupero di questo livello viene di fatti viene associata una ripresa definitiva dei corsi ed un ritorno del mercato toro.

In caso di close giornaliera decisa sopra gli 87 dollari ci aspettiamo quindi un nuovo movimento direzionale al rialzo ed un allungo fino ai 94 dollari al barile, passando prima per le resistenze intermedie a 89, 90 e 92 dollari.

Nello scenario attuale un’eventuale ritorno sotto i 83.5 dollari, confermato in chiusura di sessione, farebbe aumentare la debolezza e calamiterebbe nuove vendite.

Fin quando però il mercato riuscirà a scambiare sopra gli 80.5 dollari non ci saranno grossi rischi, poiché in tale contesto le discese costituiscono occasione per riposizionarsi long.