Petrolio WTI: gli sforzi dell’OPEC Plus non scuotono il mercato

7 Giugno 2023

Ultimo Aggiornamento: 11 Settembre 2023

Ancora in calo il prezzo del petrolio WTI, che dopo i rialzi messi a segno sul finire della scorsa settimana sta mostrando ora una vistosa debolezza.

La giornata di ieri

La giornata di ieri si è chiusa a 71.44 dollari al barile mentre al momento della scrittura il mercato sta cercando di recuperare terreno scambiando in area 72 dollari.

A nulla sono serviti gli sforzi dell’Opec Plus, che ha prorogato i tagli alla produzione fino a tutto il 2024 e annunciato che l’Arabia Saudita si muoverà per un’ulteriore stretta unilaterale da un milione di barili al giorno.

Proprio l’Arabia Saudita (il maggior produttore di petrolio al mondo) sta cercando in tutti i modi di risollevare il prezzo del greggio, nonostante abbia più volte a riguardo rassicurato il presidente americano Joe Biden.

L’America e gli altri paesi occidentali che stanno combattendo l’inflazione, hanno assoluta necessità di scongiurare un rincaro del petrolio, al fine di evitare un nuovo re-innalzamento dei prezzi al consumo e quindi una recessione economica.

Per il Fondo Monetario Internazionale l’Arabia Saudita avrebbe però bisogno che il prezzo del greggio si assesti sopra gli 80 dollari per finanziare lo sviluppo ed il completamento di tutti i nuovi progetti futuristici.

In tale scenario un altro ruolo importante e contrastante è rivestito dalla Russia (membro dell’Opec Plus e secondo produttore di petrolio), che ha necessità di estrarre e vendere a qualsiasi prezzo per finanziare la costosa campagna ucraina.

La grande divergenza di interessi fra i vari stati sta tenendo al palo il prezzo del petrolio, che da fine novembre 2022 verte in una fase di lateralità compresa fra gli 84 e i 63 dollari al barile.

L’analisi precedente

Nella scorsa analisi del primo giugno avevamo scritto che su quei livelli di prezzo avremmo dovuto attenderci un rimbalzo temporaneo, con primo target a 69.5 dollari e successivamente avremmo valutato la reazione del mercato in area 70 dollari.

“In caso di close giornaliera decisa sopra i 70 dollari è molto probabile che assisteremo poi ad una continuazione del rimbalzo con target a 72 ed in estensione 74 dollari.”

Come possiamo osservare graficamente il mercato è rimbalzo nella sessione di giovedì centrando poi tutti i target che avevamo proposto, con l’ultimo obiettivo di prezzo che è stato raggiunto nella giornata di lunedì.

Cosa aspettarsi ora?

Il rimbalzo ieri dai 70 dollari al barile e la chiusura lontana dai minimi lascia intendere che ci sono margini per assistere a dei rimbalzi almeno intraday.

In particolare ora una rottura dei massimi di ieri a 72.33 dollari spingerebbe con tutta probabilità il mercato in area 73.5 dollari, mentre un ritorno sotto i 69.5 dollari (scenario meno atteso) genererebbe invece nuova debolezza ed un retest dei minimi annuali.

Ricordiamo comunque che il quadro tecnico di lungo periodo su questo mercato è ancora debole e solo una mossa decisa sopra i 75 dollari migliorerebbe la struttura tecnica di medio termine.

Nel lungo termine i prezzi potrebbero essere sostenuti da una crescita della domanda, con gli esperti del settore che stimano che nella seconda parte dell’anno i consumi di greggio dovrebbero accelerare notevolmente.

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