La Fed non ha fretta di abbassare i tassi, i mercati non apprezzano

1 Febbraio 2024

Ultimo Aggiornamento: 1 Febbraio 2024

Nel giorno della riunione della Fed i mercati azionari americani chiudono sui minimi di giornata, spaventati dalle parole di Jerome Powell che ha fatto sapere di non aver nessuna fretta nell’allentare la politica monetaria.

Nel 2024 ci saranno probabilmente dei tagli, ma il primo istituto di credito statunitense vuole innanzitutto avere la certezza che l’inflazione stia andando nel verso giusto, ovvero scendere fino al target del 2%.

Marzo non è quindi il mese in cui attendersi una prima riduzione dei tassi, come gli analisti e investitori si attendevano a fine 2023.

La reazione di Wall Street è stata negativa, con l’S&P500 che ha registrato la peggior seduta da settembre.

Il future sul principale listino americano ha chiuso la seduta di ieri a 4.871 punti (-1.70%), con le vendite che hanno avuto un’accelerazione nel finale di giornata.

grafico sp

Nelle precedenti sessioni il mercato aveva fatto registrare ancora nuovi massimi storici, superando i 4.950 punti.

Dopo un inizio sottotono del 2024 molti analisti e trader avevano mostrato scetticismo riguardo la possibilità di assistere ad una continuazione del rally di questo mercato.

In una delle nostre prime analisi del nuovo anno noi avevamo però scritto che, a livello statistico il mese di gennaio non è stato mai particolarmente negativo per l’S&P500; infatti anche in questo 2024 i rialzi non sono stati eclatanti ma comunque superiori all’1%.

Sempre nella stessa analisi avevamo rimarcato come invece febbraio rappresenti storicamente il mese peggiore per questo indice.

Restiamo quindi dell’idea che bisognerà prestare la massima attenzione a eventuali nuove posizioni in  acquisto sul future S&P500, soprattutto in ottica multiday.

La dinamica di prezzo mostrata ieri nelle ultime contrattazioni suggerisce l’idea che il mercato si stia preparando a nuovi affondi, tenuto conto anche del contestuale aumento della volatilità implicita Vix.

Nel caso dovessimo assistere ad una discesa sotto i 4.863 punti sarà molto probabile assistere ad una ulteriore discesa fino al test dei 4.835 punti, vero ago della bilancia in questo momento per il mercato.

A quota 4.835 punti è infatti presente un supporto molto importante dal punto di vista grafico e volumetrico, (rappresenta l’ex resistenza che ha contenuto gli scambi da metà dicembre fino a metà gennaio), ed è qui che il mercato sarà chiamato a reagire.

Da monitorare quindi la reazione del mercato in caso di test di questo livello, dove la formazione di dinamiche accumulative sarebbero da intendere come occasione per rientrare long su questo mercato.

Se tuttavia la volatilità implicita dovesse salire ulteriormente e il mercato si riportasse con decisione sotto tale livello, a quel punto è piuttosto probabile che le vendite si estenderanno senza grossi ostacoli fino a 4.725 punti.

Questo livello sarà eventualmente da monitorare con estrema attenzione poiché al di sotto non ci sono ulteriori supporti significativi fino a 4.630 punti, livello la cui violazione in chiusura settimanale provocherebbe un’inversione ribassista di medio termine.

Nel breve soltanto un recupero della resistenza a 4.925 punti riporterebbe positività su questo mercato.

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