Forex Update: il dollaro recupera terreno, euro e yen in flessione
di: Alessio Moretti 18 Novembre 2025 10:44

Il dollaro statunitense ha ripreso forza lunedì, sostenuto dall’attesa per i dati sulle nonfarm payrolls di settembre, in uscita giovedì.
La riapertura del governo federale la scorsa settimana ha contribuito a un ritorno dell’attenzione sui fondamentali macroeconomici, con l’US Dollar Index in rialzo dello 0,24% a 99,54.
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EUR/USD: -0,24% a $1,1594
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GBP/USD: -0,02% a $1,3160
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USD/JPY: +0,40% a ¥155,20
Euro sotto pressione, ma la BCE vede rischi bilanciati
L’euro ha chiuso in leggero calo, a $1,1594 (-0,24%), penalizzato dal rafforzamento del dollaro e da commenti della Banca Centrale Europea.
Il presidente della De Nederlandsche Bank, Olaf Sleijpen, ha dichiarato che i rischi inflazionistici nell’Eurozona appaiono bilanciati, nonostante proiezioni preliminari suggeriscano che l’inflazione potrebbe scendere sotto il target del 2% nel 2026, complice un effetto base statistico. Sleijpen ha messo in guardia sul rischio che le aspettative di inflazione possano consolidarsi al ribasso se imprese e lavoratori dovessero adattare i propri comportamenti di prezzo e salario.
Sterlina in lieve calo: occhi puntati sul budget e inflazione
La sterlina ha ceduto terreno marginalmente contro il biglietto verde, scendendo a $1,3160 (-0,02%). Persistono le speculazioni riguardo al budget britannico del 26 novembre, mentre la pubblicazione dei dati sull’inflazione questa settimana potrebbe comportare ulteriori pressioni.
La Banca d’Inghilterra ha recentemente mantenuto invariati i tassi con un voto di 5-4, e il governatore Andrew Bailey ha sottolineato la necessità di ulteriori evidenze sulla decelerazione dell’inflazione prima di procedere a tagli del costo del denaro.
Yen debole dopo dati economici negativi
Lo yen giapponese è rimasto vicino ai minimi su 9 mesi, con il cambio USD/JPY a 155,20 (+0,40%). I dati macro pubblicati in mattinata hanno evidenziato una contrazione del PIL giapponese dell’1,8% annualizzato nel terzo trimestre, attribuita principalmente al calo delle esportazioni indotto dai dazi statunitensi.
Le pressioni sui prezzi e il rallentamento dell’economia alimentano la debolezza della valuta, con i mercati che continuano a monitorare segnali di possibile intervento da parte della BoJ.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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