L’oro cede terreno mentre il petrolio rimbalza su timori geopolitici

Oro sotto pressione dopo il rally: prese di profitto e risk-off innescano la vendita

La seduta di venerdì ha visto un netto ripiegamento delle quotazioni dell’oro, che hanno perso oltre il 2%, inserendosi in un contesto di diffuse vendite sui mercati globali.

• Oro spot: -2,18% a $4.079,58/oncia

• Durante la sessione, il metallo prezioso era arrivato a perdere oltre il 3%.

Nonostante la flessione di giornata, il metallo giallo resta in territorio positivo su base settimanale (+2,02%), sostenuto dal miglioramento del sentiment dopo la riapertura del governo statunitense e dalla prospettiva di dati macroeconomici deboli nelle prossime settimane, che alimentano le aspettative su possibili interventi monetari più dovish.

Petrolio in rialzo: rischio di shock all’offerta dopo attacchi a infrastrutture russe

A differenza dei metalli preziosi, il comparto energetico ha registrato un deciso recupero. I prezzi del greggio hanno beneficiato di un clima crescente di preoccupazione per l’offerta, segnato da un attacco con droni ucraini all’infrastruttura petrolifera russa nel porto di Novorossijsk, sul Mar Nero.

• Brent: +2,31% a $64,34/barile

• WTI: +2,42% a $60,02/barile

Su base settimanale, il Brent ha guadagnato +1,02%, mentre il WTI ha chiuso a +0,30%.

Dettagli dell’evento

• Un attacco ucraino ha colpito un deposito di stoccaggio e un’imbarcazione, causando danni strutturali e ferendo tre membri dell’equipaggio.

• Il porto di Novorossijsk ha immediatamente sospeso le esportazioni, interrompendo flussi per circa 2,2 milioni di barili al giorno, pari a circa il 2% dell’offerta globale.

• Transneft, operatore del sistema di oleodotti russo, ha bloccato i trasferimenti di greggio verso il porto, secondo fonti Reuters.