Rendimenti in calo sui Treasury: il mercato sconta rischi di rallentamento e incertezza politica a Washington
di: Alessio Moretti 7 Novembre 2025 9:59

I rendimenti dei Treasury statunitensi hanno chiuso la seduta di giovedì in netto calo, in un contesto dominato dai timori di un indebolimento del mercato del lavoro USA e dall’aumento dell’incertezza economica legata allo shutdown del governo federale, il più lungo nella storia del Paese.
A pesare ulteriormente sul sentiment, anche le controversie legali sui dazi imposti dal Presidente USA, che stanno contribuendo a ridurre la visibilità sul quadro macro per i prossimi mesi.
Il blocco del governo paralizza i dati ufficiali sul lavoro
Il prolungato shutdown ha costretto gli investitori a fare affidamento su indicatori privati, in assenza del tradizionale Employment Report del Bureau of Labor Statistics, che avrebbe dovuto essere pubblicato venerdì.
Le nuove letture del settore privato diffuse giovedì hanno evidenziato un progressivo rallentamento del mercato del lavoro, innescando ulteriori acquisti di Treasury e una conseguente discesa generalizzata dei rendimenti.
Dettaglio dei rendimenti USA
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Treasury a 10 anni: -6,7 punti base a 4,093%
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Treasury a 2 anni: -6,6 punti base a 3,572%
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Treasury a 30 anni: -5,1 punti base a 4,683%
Il calo dei rendimenti riflette la crescente convinzione che la Federal Reserve dovrà mantenere un approccio più accomodante, soprattutto se i segnali di rallentamento dell’economia e del mercato del lavoro dovessero consolidarsi.
L’indice MOVE, che misura la volatilità implicita sui Treasury, è aumentato nel corso della settimana ma rimane vicino ai minimi di quattro anni toccati a fine ottobre — segnale che il mercato continua a prezzare un contesto di stabilità relativa dei tassi nel medio termine.
FedWatch: probabile taglio a dicembre, ma con minore convinzione
Secondo i dati del CME FedWatch Tool, gli operatori monetari assegnano ora una probabilità del 70,9% a un taglio di 25 punti base nella riunione del FOMC di dicembre, leggermente inferiore al 72,8% della settimana precedente.
Nel complesso, i mercati monetari prezzano 17,7 punti base di riduzione dei tassi entro fine anno, rispetto ai 18,2 bps stimati sette giorni fa — un segnale di leggero ridimensionamento delle aspettative di easing.
Europa: Bund in arretramento dopo i massimi mensili, in flessione anche i rendimenti periferici
Anche in Europa, i rendimenti obbligazionari sono scesi dopo aver toccato i massimi delle ultime quattro settimane.
Il Bund tedesco decennale è arretrato di 2,3 punti base a 2,654%, dopo aver toccato in mattinata un picco di 2,676%, il livello più alto dal 10 ottobre.
I dati di settembre hanno mostrato una crescita della produzione industriale tedesca inferiore alle attese, mentre la Bundesbank ha avvertito di crescenti rischi per la stabilità finanziaria nazionale.
Segnali che rafforzano le preoccupazioni per la tenuta dell’economia tedesca, già penalizzata dalla debolezza dell’export e dai costi energetici elevati.
Mercati: attese stabili sulla BCE
Il sentiment di mercato verso la Banca Centrale Europea resta improntato alla cautela.
Gli operatori monetari continuano a prezzare un tasso sui depositi vicino al 2% entro l’inizio del 2027, con una probabilità del 40% di un taglio di 25 bps entro settembre 2026 — in netto calo rispetto a oltre l’80% stimato a metà ottobre, durante la fase più acuta delle tensioni commerciali USA-Cina.
Rendimenti europei a confronto
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Bund 2 anni: -2,3 bps a 1,995%
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Bund 10 anni: -2,3 bps a 2,654%
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OAT Francia 10 anni: -1,0 bps a 3,449%
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BTP Italia 10 anni: -0,8 bps a 3,868%
Lo spread BTP-Bund si è allargato leggermente a 119,9 bps, in aumento di 1,5 punti base rispetto a mercoledì, mentre il differenziale Bund-OAT francese si mantiene a 79,5 bps.
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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