L’FMI rivede al rialzo le stime di crescita globale

di: Alessio Moretti 30 Luglio 2025 10:36

fondo monetario internazionale

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica globale per i prossimi due anni. Nel suo aggiornamento di luglio, il FMI stima ora una crescita del 3,0% nel 2025 (+0,2% rispetto ad aprile) e del 3,1% nel 2026 (+0,1%). Tuttavia, le nuove proiezioni restano inferiori alle stime di gennaio (entrambe al 3,3%) e al livello medio pre-pandemia del 3,7%.

Sul fronte inflazione, il FMI prevede un calo dell’inflazione globale al 4,2% nel 2025 e al 3,6% nel 2026. Tuttavia, negli Stati Uniti l’inflazione potrebbe restare sopra i target a causa dell’effetto dei dazi, che si stanno gradualmente trasferendo sui consumatori nella seconda metà del 2025.

Focus USA e Cina: previsioni in miglioramento

Le nuove stime del FMI per gli Stati Uniti vedono un’espansione dell’economia dell’1,9% nel 2025 e del 2% nel 2026, rispetto all’1,8% e all’1,7% previsti ad aprile. Per la Cina, le prospettive migliorano sensibilmente: crescita del 4,8% nel 2025, con un +0,8% rispetto alle precedenti previsioni, grazie alla deprezzamento dello yuan (renminbi) e a un aumento delle esportazioni verso altri paesi asiatici.

Pierre-Olivier Gourinchas, capo economista del FMI, ha dichiarato al Financial Times che il mondo continua a soffrire gli effetti della guerra commerciale:

“L’economia globale sta ancora soffrendo, anche se meno di quanto temessimo. Le tariffe restano alte, ma ci sono segnali di alleggerimento.”

Secondo il FMI, il tasso effettivo di dazi sugli import USA è sceso dal 24% di aprile al 17%, mentre a livello globale è passato dal 4,1% al 3,5%. Inoltre, il calo del dollaro USA – quasi il 9% da inizio anno contro un paniere di valute (euro, sterlina) – ha contribuito a sostenere la domanda globale, alleviando alcune pressioni macroeconomiche.

I principali rischi secondo il FMI

Nonostante l’ottimismo prudente, il FMI mette in guardia da rischi sistemici:

  • Possibile ritorno a dazi più alti

  • Tensioni geopolitiche crescenti

  • Aumento dei deficit pubblici, che potrebbero causare pressioni sui tassi d’interesse e peggiorare le condizioni finanziarie globali.

USA: dati occupazionali deludenti, ma la fiducia dei consumatori cresce

Sul fronte statunitense, il mercato del lavoro lancia segnali contrastanti. Secondo il report JOLTS del Dipartimento del Lavoro, a giugno:

  • Le offerte di lavoro sono scese di 275.000, toccando quota 7,437 milioni

  • Le nuove assunzioni sono calate di 261.000 unità, a 5,204 milioni

Il rallentamento è legato all’incertezza sull’evoluzione dei dazi, che frena le decisioni di assunzione da parte delle aziende.

Di contro, la fiducia dei consumatori è in ripresa. A luglio, l’indice della fiducia è salito a 97,2 punti, oltre le attese (95,5) e in aumento rispetto ai 95,2 di giugno.

  • L’Expectations Index (aspettative future) è salito a 74,4 da 69,9

  • L’indice della situazione attuale è invece sceso leggermente a 131,5 da 133,0

Il report evidenzia che i consumatori si mostrano meno pessimisti sul futuro dell’economia e dell’occupazione, ma segnalano un calo della percezione della disponibilità di lavoro, scesa ai minimi dal marzo 2021.

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    Informazioni sull'autore: Alessio Moretti

    Autore Articolo: Alessio Moretti
    Laureato in Economia e Management ed esperto in contenuti finanziari e marketing digitale. Dal 2016 si dedica al mondo degli investimenti e dal 2018 collabora con TradingFacile come seo strategist e quantic Trader. IN BREVE: - Dal 2016 entra nel mondo del trading diventando programmatore di strategie automatiche; - Dal 2018 si dedica al marketing digitale e scrive di economia e finanza; STUDI: Laurea in economia e management

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