Buffett: metà del suo portafoglio è investito in queste 3 azioni che non puoi non acquistare
di: Alessio Moretti 2 Luglio 2025 16:14

Warren Buffett è uno degli investitori più ammirati al mondo, non solo per la sua straordinaria capacità di selezionare azioni, ma anche per la sua trasparenza. Da oltre 80 anni, Buffett condivide la sua filosofia d’investimento, facendo tesoro degli errori passati e delle lezioni apprese, specialmente attraverso la lettera annuale agli azionisti di Berkshire Hathaway (BRK.A e BRK.B).
La sua capacità di rendere pubblici i suoi investimenti, grazie anche alle dichiarazioni della SEC, permette agli investitori di ottenere informazioni dettagliate sulle modifiche del portafoglio di Berkshire.
Nonostante Buffett abbia venduto alcune azioni negli ultimi anni, il suo portafoglio continua ad avere un valore di 258 miliardi di dollari. E sorprendentemente, oltre la metà di questo valore è investito in sole tre azioni eccezionali.
Apple (25% del valore del portafoglio)
Buffett ha iniziato ad acquistare azioni Apple (AAPL) nel 2016, quando il prezzo era ritenuto troppo basso per essere ignorato. Riconobbe il potente vantaggio competitivo creato dall’iPhone, che ha legato milioni di consumatori all’ecosistema Apple.
Nel corso degli anni, Berkshire Hathaway ha investito decine di miliardi in Apple, arrivando a rappresentare oltre la metà del portafoglio azionario di Berkshire. Nel 2024, dopo aver venduto una parte significativa delle azioni, la sua quota è scesa al 25%.
Perché puntare su Apple
Apple si distingue per il suo ampio “moat” competitivo, grazie alla continua crescita delle vendite di iPhone, che hanno superato i 200 miliardi di dollari per tre anni consecutivi. Il segmento dei servizi di Apple sta diventando particolarmente interessante, con un tasso annuo di crescita di 100 miliardi di dollari. Questi servizi, che godono di margini più alti rispetto ai dispositivi, stanno contribuendo ad aumentare i margini di profitto complessivi.
Nonostante le sfide, come le tariffe imposte dalla politica commerciale internazionale e la concorrenza nel campo dell’intelligenza artificiale, Apple rimane una delle aziende tecnologiche con maggiore potenziale di crescita. Nonostante un calo del 20% rispetto ai massimi del 2024, l’attuale valutazione della società sembra giustificata, considerando la solidità del suo modello di business.
American Express (15.8%)
American Express (AXP) è una delle partecipazioni più longeve di Buffett. Acquistata per circa 1,3 miliardi di dollari negli anni ’90, oggi il suo valore supera i 45 miliardi di dollari. La forza di Amex sta nel fatto che è sia emittente di carte di credito sia operatore di rete di pagamento. Questo le consente di esercitare un maggiore controllo sul proprio business, ottenendo ricavi più elevati grazie alle commissioni sugli scambi.
Negli ultimi anni, Amex ha aumentato i costi delle sue carte, ottenendo un incremento del 18% delle commissioni nette. Inoltre, ha diversificato l’offerta, permettendo ai clienti di pagare a rate, con una crescita rapida degli introiti derivanti dagli interessi. Nonostante una crescita più lenta nel 2024, Amex ha una posizione forte grazie alla sua clientela di alto livello e al controllo delle commissioni.
L’azienda è probabilmente meno vulnerabile a una recessione economica rispetto ad altre banche e processori di pagamento, grazie alla sua attenzione verso famiglie ad alto reddito e alla sua limitata esposizione agli interessi. Nonostante un prezzo più alto rispetto ai concorrenti, come Capital One, Amex merita probabilmente questo premio, grazie alla qualità del suo portafoglio clienti e alla capacità di aumentare i ricavi.
Perchè puntare su American Express?
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Coca-Cola (11.1%)
Coca-Cola (KO) è un’altra delle storiche partecipazioni di Buffett, acquistata oltre 30 anni fa, con un investimento iniziale di 1,3 miliardi di dollari, che oggi vale circa 29 miliardi. Coca-Cola ha una delle marche più forti al mondo, con il suo logo che è diventato sinonimo di bevande rinfrescanti. La sua forza si estende ben oltre la Coca-Cola classica, includendo acque, succhi e bevande sportive, conferendole un significativo potere di determinazione dei prezzi.
L’enorme scala operativa di Coca-Cola le consente di creare catene di approvvigionamento locali, riducendo i costi di produzione. Inoltre, grazie alla sua solida posizione globale, Coca-Cola è stata meno colpita dalle politiche commerciali internazionali rispetto ai suoi concorrenti, come PepsiCo.
Nel primo trimestre dell’anno, Coca-Cola ha registrato una crescita del 6% dei ricavi e dell’1% degli utili per azione. Nonostante i numeri possano sembrare modesti, sono molto migliori rispetto ai risultati di Pepsi, che ha visto una contrazione. Il titolo di Coca-Cola è salito del 15% quest’anno e la valutazione di 24 volte gli utili futuri non sembra esorbitante, considerando la solidità della posizione di mercato dell’azienda. Inoltre, l’azienda offre un interessante rendimento da dividendi del 2,8%.
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