Trading con le trendline: la guida completa su come utilizzare le linee di tendenza
di: Alessio Moretti 9 Novembre 2023 15:52

Le trendline sono uno strumento di analisi tecnica molto potente che consente di identificare le tendenze dei prezzi di un asset finanziario, come azioni, valute o materie prime.
In questo articolo esploreremo in dettaglio come fare trading con le trendline, perché sono così importanti per i trader e come possono essere utilizzate per sviluppare strategie di trading vincenti.
Cosa sono le trendline e perché sono così importanti nel trading?
Le trendline sono sostanzialmente delle linee disegnate su un grafico dei prezzi che collegano punti significativi, come minimi crescenti in un trend al rialzo o massimi decrescenti in un trend al ribasso.
Esse fungono da supporto o resistenza in maniera dinamica, seguendo quindi il mercato nella sua successione di massimi e minimi di swing.
Queste linee aiutano i trader a identificare la direzione generale di un trend in modo chiaro e intuitivo e per questo motivo sono sfruttate per creare strategie di trading; questi strumenti sono infatti in grado di identificare potenziali punti d’ingresso o di uscita dal mercato.
Le trendline risultano particolarmente efficaci su strumenti molto volatili, come ad esempio il mercato azionario.
Esempio di trendline:
Come tracciare una trendline?
Così come per i livelli di supporto e resistenze statici, anche le trendline non vanno mai tracciate per le aree estreme del prezzo, ma per i bordi delle aree di congestione.
Per tracciare una trendline bisogna in prima istanza osservare se il grafico dei prezzi mostra una reale tendenza al rialzo o al ribasso.
Servono almeno tre punti di contatto confermati per considerare valida una linea di tendenza.
Collegare due punti qualsiasi su un grafico è facile e può creare l’illusione di un pattern. Ma quando tre punti si allineano lungo la stessa direttrice, allora c’è qualcosa di più: non è più una coincidenza, è un segnale tecnico da tenere in considerazione.
La linea di tendenza viene disegnata da sinistra verso destra e congiunge i punti più significativi di massimo o di minimo.
Una delle domande più frequenti riguarda quale parte della candela usare per tracciare la trendline: il corpo o lo stoppino (wick)? La verità è che non esiste una regola fissa. La scelta dipende da dove ottieni il maggior numero di contatti e una maggiore confluenza.
In altre parole: scegli sempre il tracciato che fornisce più conferme e viene rispettato nel tempo, senza essere troppo spesso violato. A volte saranno i corpi delle candele a guidarti, altre volte gli estremi delle ombre.
L’affidabilità di una trendline è direttamente proporzionale al numero di volte in cui il prezzo staziona su tali livelli.
Un’altra regola da tenere a mente è che se il movimento verso la probabile trendline è rapido e lungo, la probabilità che essa tenga è molto maggiore.
In caso di breakout di un supporto o resistenza dinamica, valgono le stesse regole per i livelli statici: ciò che prima era supporto, ora diventa resistenza e viceversa.
Infine va rimarcato come le trendline più affidabili abbiano un’inclinazione non troppo marcata.
Punti chiave per tracciare trendline efficaci:
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Aspetta almeno tre punti di contatto per confermare la validità della linea.
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Usa la parte del grafico che offre più confluenza, che siano corpi o ombre.
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Mantieni una metodologia coerente in tutte le tue analisi.
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Una trendline è utile solo se viene rispettata dal prezzo nel tempo.
Le Trendline ribassiste
Quando i prezzi stanno scendendo nel tempo, è possibile tracciare una trendline al ribasso collegando i massimi decrescenti.
Questa linea funge da resistenza e indica che il mercato è in un trend ribassista.
Trendline rialziste
Quando i prezzi stanno salendo nel tempo, è possibile tracciare una trendline al rialzo collegando minimi crescenti.
Questa linea funge da supporto e indica che il mercato è in un trend rialzista.
Lettura della struttura di un trend
Analizzare la struttura di un trend significa andare oltre la direzione generale e osservare i suoi comportamenti interni.
In un trend primario ribassista, ad esempio, possono emergere fasi di consolidamento dove il prezzo rallenta e si muove lateralmente.
Tracciare trendline su questi movimenti minori può aiutare a capire se c’è una reale possibilità di inversione oppure no.
Se le trendline in queste fasi mostrano angoli molto bassi, è probabile che il rimbalzo sia debole e che il controllo resti in mano ai venditori.
Minimi leggermente crescenti e incapaci di rompere livelli chiave suggeriscono che gli acquirenti non hanno abbastanza forza per invertire la tendenza.
Esistono degli strumenti che ci permettono di tracciare in automatico le trendline?
Alcune piattaforme di trading o di analisi dei mercati avanzate, come la Visual Trader di Traderlink, hanno la funzione per inserire automaticamente sul grafico le trendline.
Normalmente però la maggior parte delle piattaforme è sprovvista questo strumento, anche se viene sempre fornita la possibilità di disegnare manualmente e a proprio piacimento tutte le trendline che desideriamo, attraverso lo strumento “linea”.
Fare trading con le trendline: quali sono le possibili strategie operative?
Molti trader utilizzano le linee di tendenza per individuare possibilità d’ingresso short o long, oppure per creare una sofisticata strategia di money management, individuando pertanto punti di take profit o punti di stop loss potenziali.
Pattern wedge
Il wedge si forma quando due trendline – una superiore e una inferiore – iniziano a convergere. Questo indica che il mercato si sta lentamente comprimendo e sta entrando in fase di consolidamento. Le oscillazioni diventano sempre più strette, segnale che la volatilità e il momentum stanno diminuendo.
Nel caso di un wedge discendente, vediamo una trendline inferiore con inclinazione molto bassa. Questo ci suggerisce che, anche se il prezzo continua a scendere, la pressione dei venditori sta perdendo forza.
Spesso, prima dell’inversione, il mercato compie un ultimo movimento verso il basso che rompe momentaneamente la trendline: si tratta di una falsa rottura (fake breakout), anche nota come trappola per tori o orsi (Bull/Bear trap).
Molti trader entrano in posizione in ritardo, proprio mentre il mercato si prepara a invertire bruscamente.
Durante la fase di compressione all’interno del wedge, la strategia migliore è restare fuori dal mercato. L’azione dei prezzi è confusa, priva di forza direzionale e spesso soggetta a rumore.
Il segnale operativo arriva solo quando c’è una rottura chiara della trendline superiore: in quel momento, il pattern si attiva e può dare il via a un movimento rialzista deciso.
Strategie sui falsi breakout
Le linee di tendenza posso essere sfruttare per trovare falsi breakout e quindi sfruttare i movimenti di continuazione del trend.
Quando siamo ad esempio in presenza di un trend rialzista, se il prezzo tocca di nuovo la trendline in genere si ottiene un nuovo potenziale segnale di ingresso long.
Al contrario, quando in una tendenza ribassista il prezzo si muove verso l’alto andando nuovamente a toccare la linea di tendenza ribassista, questo potrebbe essere considerato un segnale short.
Strategie sulla rottura
Qualora dovessimo osservare un falso breakout di un precedente massimo nei pressi di una trendline rialzista, con successiva inversione e formazione di una barra outside ad ampio range, questo potrebbe significare che siamo di fronte ad una inversione di tendenza.
Nel caso quindi dovessimo assistere ad una situazione di questo tipo le probabilità che una trendline venga rotta al ribasso aumentano sensibilmente, creando quindi le condizione per un’operatività short in controtendenza; questi segnali dovrebbero comunque essere confermati anche da altri indicatori tecnici (es. un indicatore leading come lo stocastico) per accrescere ulteriormente le probabilità di successo.
Esempio:
Informazioni sull'autore: Alessio Moretti
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