Wall Street, la correzione di ieri è fisiologica o sarà un “sell in may and go away”?
Dopo giorni di lateralità è tornata la volatilità sui mercati azionari, con chiusure in deciso ribasso nella seduta di ieri.
A Wall Street le maggiori perdite si sono registrate sul comparto tech, con il Nasdaq che ha chiuso con un saldo negativo dell’1.85%; male però anche l’S&P500 che è indietreggiato dello 0.70%.
Il principale indice americano è riuscito comunque a limitare le perdite, recuperando nell’ultima parte della seduta; le contrattazioni si sono chiuse a 4.163 punti con un minimo intraday toccato a 4.128 punti.
La correzione di ieri non ha al momento intaccato il quadro tecnico che resta positivo, con i compratori che hanno difeso il supporto in area 4.110 punti, livello che aveva contenuto la correzione per quasi tutto il mese di aprile e che rappresenta al momento un solido sostegno.
L’S&P500 ha chiuso il mese scorso con un ottimo +5.24%, miglior performance mensile dell’anno associata al raggiungimento di nuovi massimi storici; in tale contesto movimenti come quello osservato ieri sono più che fisiologici, tenuto anche conto che entriamo in una finestra temporale non troppo favorevole ai rialzi sull’azionario.
Analizzando l’andamento storico dell’S&P500 nel corso degli ultimi 15 anni, osserviamo come la finestra temporale che va dal 1 maggio al 30 giugno non sia mai stata troppo incline a registrare grossi rialzi, fatta eccezione per il 2020 dove però il mercato arrivava da due mesi di forti ribassi.
In questo momento la situazione è interlocutoria, ma in intraday ci aspettiamo ancora debolezza e possibilità di vedere oggi nuove vendite sulle salite, perlomeno fino al recupero in close di 4.185 punti.
Da monitorare con attenzione la chiusura odierna poiché una close sopra i livelli di apertura aprirebbe la strada ad un proseguo del recupero nelle prossime sessioni, mentre una close sotto il supporto a 4.150 aumenterebbe le chance di assistere a nuovi ribassi.
Una conferma di aumento della debolezza arriverebbe con una chiusura giornaliera sotto i 4.110 punti, in grado di spingere i prezzi al test dell’importante supporto tecnico e psicologico dei 4.000 punti, dove comunque ci aspettiamo una ripartenza dei prezzi.
Altri supporti sono a 3.940 e 3.900 punti, mentre una chiusura settimanale sotto quota 3.830 punti decreterebbe uno stop definitivo agli acquisti.
Vediamo di seguito un’operazione effettuata ieri sull’E-Mini S&P500 Future da uno dei nostri trading system automatici.
L’algoritmo ha effettuato un’operazione short entrando a mercato a quota 4174 punti, l’operazione è stata liquidata nel pomeriggio a 4138 punti; il gain complessivo è stato di 1825 dollari.
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