Perché gli operatori usano i trading system?

18 Ottobre 2017

Ultimo Aggiornamento: 27 Ottobre 2023

Negli ultimi decenni, la tecnologia ha fatto passi da gigante, diventando indispensabile per la vita quotidiana di qualsiasi individuo. Il progresso tecnologico ha interessato tutti i principali settori e oggi molte attività che ognuno di noi compie quotidianamente, sono agevolate dalla tecnologia.

Anche nel Trading, come in numerosi altri settori, l’innovazione e l’automazione hanno portato innumerevoli vantaggi, aiutando gli operatori a svolgere il difficile compito di aprire e chiudere posizioni a mercato nel momento migliore.

Negli ultimi anni il trading automatico, meglio definito come trading sistematico, è cresciuto a livello esponenziale, ed oggi termini come Trading System o Expert Advisor fanno parte del linguaggio comune degli addetti ai lavori.

Ma cosa sono i trading systems?

Un trading system è un metodo di trading automatizzato che fornisce supporto operativo nell’attività di trading sui mercati finanziari. E’ formato da uno o più algoritmi matematici che seguono una precisa strategia operativa prestabilita. Con i Trading System Automatici non è più necessario inserire manualmente gli ordini nella piattaforma; un software automatizzato si occupa dell’apertura, della gestione e della chiusura degli ordini.

 

Perché gli operatori dovrebbero affidarsi a dei robot per operare a mercato?

Come prima cosa, l’uso di un Trading System Automatico fa risparmiare tempo. Non sarà più necessario passare ore ed ore davanti un pc alla ricerca del miglior pattern operativo. Il trading system opererà sui mercati finanziari anche quando il nostro computer sarà spento, magari perché saremo in giro a goderci un panorama oppure perché dovremo dedicare tempo ad altre persone.

Un’altra motivazione risiede nel fatto che spesso, mentre si opera sui mercati, il trader è condizionato negativamente da una forte componente emozionale e psicologica, oltre che dall’assenza di metodo e disciplina. Queste rappresentano infatti le principali cause di perdite finanziare. Il trading system non è invece influenzato da tutte queste variabili. Esso è costituito da un insieme di istruzioni matematiche più o meno complesse che eliminano lo stress decisionale dell’operatività discrezionale, poiché tutta l’operatività è pianificata a monte prima di entrare a mercato.

Può capitare di vivere giornate nelle quali siamo stanchi, poco concentrati, oppure siamo alle prese con problemi che non ci permettono di avere la lucidità necessaria per operare nella maniera migliore;  i trading system non risentono di queste pressioni, non essendo chiaramente sottoposti al nostro stress quotidiano.

L’attività di trading sistematico presenta inoltre un altro grande vantaggio: è possibile “misurare” e quantificare la bontà di una strategia, effettuando test e ottimizzazioni su lunghi orizzonti temporali, analizzando, attraverso opportuni parametri statistici, i punti di forza e di debolezza di una determinata strategia.

 

Molte società hanno già automatizzato

Non è un caso che grandi società di investimento, da sempre attente alla massimizzazione dei profitti e all’ottimizzazione dell’operatività, stiano sostituendo le sale trading composte da operatori con algoritmi automatici.

Ne è un esempio BlackRock, il maggiore fondo di investimento mondiale,  che nel 2009 ha deciso di fondere l’11% dei propri fondi a gestione attiva con Etf o altre divisioni della società incentrate sul trading algoritmico. La capacità elaborativa dei “big data” è decisamente superiore a quella del cervello umano e l’uomo non potrà mai competere con l’efficienza di un computer.

Questo non significa però che l’uomo sarà sostituito totalmente dalle macchine. Semplicemente cambierà il suo ruolo all’intero del processo. Il suo compito non sarà più quello di “selezionatore di azioni” o inserire ordini a mercato, ma quello di progettare algoritmi, che svolgano le complesse azioni prima assegnate agli operatori. Altro ruolo sarà quello di supervisionare sul corretto andamento dei sistemi.

 

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