La Federal Reserve e i tassi d’interesse

A partire dal dicembre 2015 la Federal Reserve (banca centrale americana) ha alzato i tassi d’interesse per ben 8 volte, con aumenti dell’ordine di mezzo punto o un quarto di punto. Ma cosa significa? E perché la Federal Reserve muove di continuo il livello dei tassi d’interesse? A quale scopo?

Perché la Federal Reserve agisce sui tassi d’interesse

La Federal Reserve (FED) ha come obiettivo principale il mantenimento dell’inflazione statunitense ad un livello idoneo a favorire la piena occupazione.

Per proseguire questo fine, la banca centrale americana ha il potere di agire sui tassi d’interesse e modificarli nel corso dell’anno in base a vari fattori, tra cui:

• Andamento dell’economia;
• Livello medio dei salari;
• Potere di acquisto della moneta.

 

Come i tassi d’interesse influenzano l’inflazione e quindi l’occupazione?

Quando i tassi di interesse sono bassi diventa più facile reperire capitali, poiché gli istituti di credito chiederanno interessi minori sulla liquidità presa in prestito.

Questa dinamica tende in generale a stimolare lo sviluppo economico, poiché sia le aziende e sia i soggetti privati saranno più incentivati ad effettuare investimenti; la maggior propensione agli investimenti equivale di conseguenza a maggiore occupazione, consumi superiori e redditi più elevati.

In questo caso la maggior moneta in circolazione contribuirà a far diminuire il potere di acquisto di ogni singolo dollaro o euro, poiché aumenteranno i prezzi di beni e servizi facendo così salire l’inflazione.

Al contrario in caso di alti tassi di interesse aumenterà il costo del denaro e la minor moneta in circolazione porterà l’inflazione a scendere.

 

Attraverso quali operazioni la Fed influisce sui tassi d’interesse?

La Federal Reserve aumenta o diminuisce i tassi d’interesse attraverso uno dei seguenti modi:

1. Aumentando o abbassando il tasso di sconto.
2. Influenzando indirettamente il tasso sui fondi federali.

 

Il tasso di sconto

Il tasso di sconto è il tasso a cui la banca centrale concede prestiti alle altre banche.

È praticamente una strategia di politica monetaria usata per regolare la quantità di moneta in circolazione, poiché se il tasso di sconto aumenta significa che le banche dovranno applicare un interesse maggiore sui capitali presi in prestito dai propri clienti.

L’ovvia conseguenza è che il capitale diventerà più costoso, disincentivando in tal caso i prestiti.

 

Il tasso sui fondi federali

I fondi federali, o  federal funds, sono fondi di riserva che le banche statunitensi sono obbligate a detenere sotto forma di depositi.

Il tasso dei fondi federali è invece il tasso di interesse overnight che viene applicato per le operazioni di credito tra una banca e l’altra.

Ma per quale motivo una banca dovrebbe prendere in prestito denaro da un’altra banca?

Può capitare ad esempio che le riserve di una determinata banca siano sotto il limite stabilito dalla Fed, rendendo necessaria una richiesta di credito da un’altra banca che presenta invece un’eccedenza di capitale.

Il tasso sui fondi federali si ripercuote automaticamente sull’andamento dei tassi di interesse, attivi o passivi, che banche e altre istituzioni finanziarie applicano alla clientela nell’erogazione di prestiti.

Quindi un tasso sui fondi federali alto farà diminuire la quantità di moneta in circolazione, con tutti gli effetti che ne derivano e di cui abbiamo già parlato. Un tasso basso avrà invece l’effetto contrario.

Il tasso sui fondi federali è il tasso d’interesse base degli Stati Uniti ed è talmente importante che i suoi effetti si ripercuotono anche al di fuori del continente americano.